Sono già 13.000 i visitatori che durante il weekend di inaugurazione, quello appena trascorso, hanno partecipato all'apertura della mostra "Civiltà dei Grandi Fiumi", nella città di Zhengzhou, in Cina. Sono stati presi in considerazione il Nilo, l'Indo, il Tigri e l'Eufrate, il Fiume Giallo ed il Fiume Azzurro, solo per citarne alcuni. L'esposizione, con i suoi trecento reperti, mette a confronto tradizioni, usanze, riti e culture delle grandi civiltà sviluppatesi lungo il corso dei grandi fiumi dal 5000 avanti Cristo sino al secondo secolo dopo Cristo.

Resterà aperta fino al 3 giugno.

Grandi civiltà a confronto

Le civiltà nate lungo i fiumi di Egitto, Mesopotamia, India, Cina presentano analogie e differenze. L'esposizione di Zhengzhou intende confrontare i diversi modi di approcciarsi ai fondamentali temi della vita: la religione, i riti, le tradizioni culturali, la scrittura e la comunicazione, le credenze sulla morte ed il culto dei defunti. I papiri dell'antico Egitto, le tavolette cuneiformi mesopotamiche e i pittogrammi cinesi evidenziano le primordiali forme di comunicazione scritta dell'umanità. Il culto dei morti ed il modo di accompagnarli nell'oltretomba è evidenziato da sarcofagi e mummie egiziani, ma anche dalle piccole sculture in terracotta di persone ed oggetti quotidiani posti nelle sepolture dell'antica Cina.

Analogie e differenze tra le Civiltà dei Grandi Fiumi sono evidenziate anche da una serie di oggetti in bronzo, legno, terracotta relativi a vita quotidiana e riti culturali in senso lato.

La mostra

La mostra sulle Civiltà dei Grandi Fiumi rientra in un programma di attività implementate in occasione dell'Anno della Cultura e del Turismo Italia - Cina, e vede infatti la collaborazione tra diversi musei d'arte e storia dei due Paesi.

Dei circa trecento reperti esposti, una metà proviene da quattordici musei cinesi, l'altra metà da quattro musei italiani. Tre di Torino (Egizio, Museo d'Arte Orientale e Musei Reali) ed uno di Roma, il Museo Barracco. All'inaugurazione della mostra ha presenziato il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Pechino. Per la parte italiana, la mostra è curata dal direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, e da Stefano di Martino, docente all'Università di Torino.

Il museo che la ospita è parte di un nuovissimo quartiere culturale che si sviluppa su 15.000 metri quadrati, che accoglie svariati musei e sezioni. La parte del quartiere dedicata alle Civiltà dei Grandi Fiumi riserva a tale esposizione uno spazio di 1.500 metri quadrati. L'esposizione resterà aperta fino al 3 giugno 2023. Ancora una volta, si conferma il grande fascino che le millenarie civiltà orientali esercitano sui nostri contemporanei.