Sta per uscire il suo memoir 'Sonny Boy', un libro in cui racconta le difficoltà vissute durante la prima pandemia da Covid-19, le sensazioni dell'essere (ri)diventato padre ad 84 anni, le sue ultime opere artistiche: lui è l'attore e icona del Cinema mondiale Al Pacino, che nel corso di un'intervista rilasciata al New York Times ad una settimana dall'uscita del memoir ha ripercorso in pratica un'intera esistenza.
Il Covid-19 e la paura della morte
Circa trecento pagine per raccontare la propria vita non sono poi molte, nessun'immagine è allora più forte della trama di un attimo che quella vita stava per portarsela via: "Nel salotto di casa, me ne sono andato.
Non mi batteva più il cuore" ha dichiarato parlando di quanto vissuto durante la prima pandemia da Covid-19 nel 2020.
"L'ambulanza davanti a casa. Sei infermieri e due medici vestiti come astronauti. Non ci avevo mai pensato prima. Ma sai come sono gli attori. Suona bello dire che sei morto una volta" ha aggiunto ironizzando sulla cosa.
La gioia della paternità a 84 anni e l'incontro con Marlon Brando
In una teatrale contrapposizione con quanto accaduto durante il Covid, la vita è sempre foriera di grande sorprese, come l'essere ridiventato padre a 84 anni grazie alla nascita di Roman, avuto dalla compagna 30enne Noor Alfallah, uno dei motivi che l'hanno condotto a scrivere il libro: "Il bambino mi ha portato la voglia di restare in giro ancora per un poco se mi è possibile.
Fare di nuovo il papà a 84 anni è divertente" ha commentato al riguardo.
Non solo vita privata, 'Sonny Boy' è un lungo viaggio anche nella sua carriera nel cinema. Un capitolo importante del libro è così dedicato all'incontro con Marlon Brando, avvenuto sul set de "Il Padrino": "Non volevo davvero parlarci. Pensavo non fosse necessario.
Il disagio che provavo al solo pensiero di dover pranzare con lui mi terrorizzava, sul serio. Era il più grande attore vivente del nostro tempo. Sono cresciuto con attori come lui ma mi dissero devi farlo, così lo feci".
"Mangiava pollo alla cacciatora con le mani. Aveva le mani piene di sugo rosso. Anche il suo viso. E per tutto il tempo, quello era ciò a cui riuscivo a pensare" ha simpaticamente aggiunto mostrando un animo intimo e vulnerabile, insito di una 'timidezza' e riverenza lontana dall'immagine del duro e spietato gangster che spesso lo ha caratterizzato sullo schermo.
Nel 2023 uno degli ultimi film, 'La memoria dell'assassino'
Quella di Al Pacino è stata una carriera costellata di grandi successi, da Il Padrino a Scarface passando per Heat-La Sfida e L'avvocato del Diavolo - solo per fare qualche nome -, l'attore italo-americano dimostra ancora di non volersi fermare nonostante gli 80 anni già abbondantemente compiuti. È del 2023 uno degli ultimi film, La memoria dell'assassino, in cui ad un killer a contratto affetto da una forma di demenza dal decorso molto rapido viene data l'opportunità di ottenere un'ultima grande rivincita salvando la vita del figlio adulto da cui nel frattempo si era allontanato. Al Pacino interpreta Xavier Crane, un boss della malavita che è un vecchio amico del killer protagonista della trama (John Knox interpretato da Michael Keaton) ma anche l'uomo per cui all'atto pratico lavora, che lo aiuta nel compiere la sua impresa.