Nelle situazioni di estremo pericolo, quando siamo vicini a rischiare la vita, spesso ci comportiamo in modo irrazionale. Ci lasciamo prendere dalle paure che meno ci aspetteremmo. In questo modo finiamo col complicare ancora di più la situazione, diminuendo le nostre possibilità di salvezza. Davvero dei comportamenti incredibili, che sono stati oggetto di ricerca scientifica. Differenti studiosi hanno provato a dare una risposta a questo nostro modo di comportarci e hanno scoperto che nelle situazioni drammatiche sarebbero più le cose da non fare piuttosto che pensare ad operare in un determinato modo sperando di salvarci.

Decisioni autodistruttive

Spesso nelle situazioni più pericolose, le persone che rischiano la vita tendono a mettere in atto decisioni autodistruttive. È quello che è accaduto nel 2011 dopo il disastro di Fukushima. Alcune persone, per esempio, proprio in quella situazione hanno rischiato la loro vita per prendere delle bottiglie di alcolici trafugandole dai supermercati andati in rovina.

Non fare nulla

Nel caso di un disastro collettivo saremmo più portati a pensare di essere in preda a un delirio. Invece gli psicologi hanno scoperto che proprio nelle situazioni più pericolose si innescano meccanismi strani nella nostra mente che ci portano a restare senza fare nulla. Sarebbe il cervelletto a mandare l'ordine di restare fermi e a impedirci di fuggire, atteggiamento che invece potrebbe rivelarsi risolutivo.

Non pensare

Gli esperti hanno spiegato che il nostro cervello diventa molto lento di fronte ai disastri, i quali accadono molto più velocemente rispetto ai tempi di reazione della mente. Tutto ciò ci impedisce di pensare adeguatamente a come metterci in salvo. Tutti gli ormoni che entrano in gioco di fronte ad una situazione drammatica è come se congelassero la corteccia prefrontale, impedendoci di prendere le decisioni giuste.

Visione a tunnel

Secondo gli esperti, in prossimità di un disastro si avvia una specie di visione a tunnel. Significa che il nostro sguardo si focalizza su ciò che abbiamo davanti e si perde la percezione di tutto ciò che ci sta intorno. Questo impedisce all'individuo di prendere consapevolezza anche di altri particolari che potrebbero rivelarsi importanti per la propria salvezza.

Non adattarsi alla novità

Il nostro cervello è molto attaccato alla routine di ogni giorno e tende a rimanere in questo atteggiamento anche di fronte ad un disastro. È come se fossimo incapaci di adattarci rapidamente alle novità di fronte alle quali ci troviamo. Tendiamo a replicare la quotidianità e questo spesso ci impedisce di avere gli strumenti più utili per metterci in salvo di fronte ad un pericolo.