Le unità fondamentali del nostro cervello, le sinapsi e le loro interconnessioni, potrebbero essere in grave pericolo a causa delle nostre cattive abitudini per quanto riguarda il sonno. Una ricerca italiana, appena pubblicata a cura del Dottor Michele Bellesi dell'Università Politecnica delle Marche sulla rivista Journal of Neuroscience ha messo infatti in evidenza che dormire troppo poco può indurre il Cervello a divorare se stesso, o meglio le proprie cellule neuronali e le loro interconnessioni. La ricerca, realizzata dal team italiano del Professor Bellesi presso il laboratorio di Chiara Cirelli della University of Winsconsin, ha analizzato i processi cellulari nella corteccia frontale dei topi.
E' stato evidenziato un forte aumento dell'attività degli astrociti, cellule cerebrali che fungono sia da neurotrasmettitori che da cellule 'spazzine', in quanto sono fondamentali per mantenere in equilibrio la fisiologia del Cervello. In questo caso, però, dato che hanno il compito di eliminare il potassio nello spazio intracellulare e tutti gli altri residui che non servono più, è stata riscontrata una correlazione tra la mancanza di adeguato riposo e la maggiore attività di queste cellule. Al punto che, se la carenza di sonno diventa cronica, gli astrociti distruggono i neuroni e le sinapsi.
La ricerca alla base di queste conclusioni
La ricerca ha studiato attentamente la reazione delle cavie a tre condizioni di sonno - veglia: dormire normalmente, stato di veglia per un periodo di otto ore più lungo del normale, è mancanza totale di sonno per cinque giorni consecutivi.
I topi che erano stati privati del sonno per cinque giorni presentavano un' attività più che doppia degli astrociti e delle cellule microgliali, altre cellule spazzine del Cervello, rispetto ai topi che dormivano normalmente. Come dice Bellesi "letteralmente porzioni di sinapsi vengono mangiate dagli astrociti a causa della perdita di sonno".
Secondo Bellesi un'importante conseguenza di questo studio, che preoccupa molto i ricercatori, è stata che ha dato ulteriore conferma alla correlazione tra maggiore attività degli astrociti e delle cellule microgliali e insorgenza dell' Alzheimer. In pratica chi ha una carenza cronica di sonno potrebbe avere una maggiore probabilità di soffrire di qualche forma di demenza senile nel corso del tempo.
Non è ancora definitivamente chiaro se dormire serva a proteggere solamente il cervello o proprio a salvarlo dalla deprivazione del sonno, ma sarà importantissimo comprenderlo. E anche capire la durata di questa sorta di 'cannibalismo cerebrale'. Certo sapevamo gìà che il sonno è importante e che un prolungato debito di sonno ha effetti anche sul metabolismo, sul cuore e sull'umore. Ma questa ricerca mette ancora più in evidenza la necessità di un adeguato e regolare periodo di riposo.