La regione Lazio a partire da novembre 2016, ha iniziato a distribuire una stampante 3D per ogni Scuola secondaria di secondo grado. Vendute a prezzi sempre più accessibili, le stampanti 3D possono essere un ottimo ausilio alla didattica.

L'Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE) studia dal 2014 gli effetti che l'introduzione delle stampanti 3D nelle scuole primarie in Italia e all'estero hanno sull'apprendimento dei bambini. Grazie al software SugarCAD, software di modellizzazione 3D gratuito, pensato in special modo per docenti ed allievi, è possibile creare oggetti tridimensionali disegnandoli e visionandoli sullo schermo del pc o del dispositivo collegato alla stampante 3D, per poi successivamente, mandarlo in stampa.

SugarCAD è stato sviluppato all'interno del progetto Maker@Scuola di Indire.

Vari tipi di attività didattiche possono essere programmate a seconda dell'età e del grado di istruzione dei discenti

Dalla semplice stampa di animaletti per i bambini delle elementari, alla sagomatura di parti anatomiche del corpo umano per i laboratori di scienze degli istituti superiori o alla stampa di figure geometriche in tre dimensioni per i laboratori di disegno negli istituti tecnici e nei licei artistici per arrivare infine all'Università e utilizzare la stampante in tre dimensioni di Arduino durante le ore di laboratorio per i corsi concernenti l'elettronica.

Esistono vari software di modellizazione 3D

Alcuni dei quali sono distribuiti gratuitamente e altri invece sono software commerciali.

La scelta del software da utilizzare dipende da cosa si vuole stampare. Gli scanner 3D permettono scansioni di oggetti tridimensionali, per poi riprodurli attraverso l'utilizzo del sofware prescelto nella scala desiderata e utilizzando all'occorrenza il "taglia e cuci" che permette di unire parti appartenenti ad oggetti diversi.

Anche i materiali con cui si stampano gli oggetti sono diversi. Si va da filamenti in nylon a filamenti speciali. A seconda del tipo di oggetto che si vuole stampare va scelto il materiale opportuno.

Scegliere un materiale non adatto alla realizzazione del progetto che si vuole realizzare, può comportare il fallimento della stampa dell'oggetto desiderato.

Man mano che la tecnologia si evolve è possibile fare delle stampe via via più complesse e creare cose utili ma ogni nuova innovazione può comportare dei rischi. Per quanto riguarda l'utilizzo delle stampanti nelle scuole, ove si usassero materie prime come sabbia silicia, fotopolimeri, polveri metalliche, polveri di vetro o di plastica; utilizzando procedimenti come quelli termici, chimici o fotochimici andrebbero tenuti sotto controllo i rischi di natura meccanica, termica, chimica ed elettrica.

Con l'imminente riapertura delle scuole a settembre, alcuni fortunati studenti avranno modo di esercitare la loro capacità di progettazione lasciando da parte la malinconia per le vacanze estive da poco concluse, altri invece dovranno aspettare.