Dal 2016 con il nome di Naspi si indica il sussidio per disoccupati dell’Inps. L’indennità di disoccupazione che viene percepita da molti lavoratori che perdono il posto di lavoro viene erogata dopo domanda all’Inps da parte del disoccupato, ma solo nel caso in cui i richiedenti rispettino determinati requisiti ed adempimenti. La Naspi, infatti, come impianto normativo prevede il rispetto di una serie di requisiti in capo ai disoccupati che ne richiedano il beneficio.
Chi può percepire la Naspi?
La perdita di lavoro deve essere involontaria. La Naspi è appannaggio di soggetti che perdono il lavoro per licenziamento individuale, termine del contratto, licenziamenti collettivi e dimissioni per giusta causa. Chi si dimette o lascia il lavoro autonomamente, non può richiedere il sussidio. Questo a meno che le dimissioni non siano per giusta causa, come nel caso di mancato pagamento di stipendio. In questo caso le dimissioni vanno validate dall’Ufficio Territoriale del Lavoro.
I requisiti per ricevere la Naspi
Esistono due requisiti da rispettare come attività lavorativa per poter rientrare nella platea di destinatari della Naspi. Occorrono almeno 13 settimane di lavoro nei 4 anni che precedono la data di perdita dall'ultimo lavoro e 30 giornate negli ultimi 12 mesi prima di tale data. La Naspi è appannaggio di lavoratori a tempo indeterminato o determinato, di apprendisti, di soci lavoratori delle cooperative e dei lavoratori precari della Pubblica Amministrazione.