Durante l'assemblea del Cepej - Commissione per l'efficienza della Giustizia del Consiglio Europeo - è stato approvato il codice di condotta degli organismi di mediazione, con il quale si fissano gli standard minimi di indipendenza e di imparzialità che tali organismi devono possedere.

Il codice etico degli organismi di mediazione

Secondo il gruppo di studio del Cepej, appositamente istituito per occuparsi dello studio e della diffusione degli strumenti necessari ed utili per favorire la diffusione dell'istituto della mediazione civile e commerciale, gli organismi di mediazione dovrebbero, innanzitutto, garantire al pubblico un servizio trasparente e imparziale.

Gli studiosi, dunque, hanno elaborato un codice etico che possa armonizzare le discipline dei vari Stati membri dell'Unione Europea, illustrando una modalità di mediazione fondata sull'imparzialità e sull'indipendenza: al fine di garantire questi due requisiti, i membri del gruppo hanno osservato che i servizi offerti dagli organismi stragiudiziali non dovrebbero essere offerti insieme ad altre tipologie di servizi professionali.

Il codice, in secondo luogo, riserva ampio spazio anche alla trasparenza relativa alle comunicazioni tra potenziali clienti e l'organismo di mediazione; questo collegamento potrebbe essere favorito da una maggiore attenzione e cura da parte degli organismi del proprio sito internet, il quale deve essere di facile consultazione e deve contenere informazioni aggiornate e chiare sui mediatori che collaborano con l'organismo.

L'obiettivo del codice etico

Come già precedentemente anticipato, l'obiettivo di un codice etico per la mediazione civile e commerciale è quello di cercare di omogenizzare le normative in materia dei differenti Stati: le linee guida del Cepej infatti, non possono essere acquisite direttamente dagli organismi di mediazione, ma devono essere previamente recepite dagli Stati membri.

Questo, dunque, rappresenta un passo verso il consolidamento di un istituto che, negli ultimi anni, sta acquisendo un consenso sempre maggiore.

In Italia, ad esempio, gli ultimi sondaggi in materia hanno dimostrato come circa il 44% delle mediazioni che sono state effettivamente avviate, si siano concluse con un accordo tra le parti.

Inevitabilmente, la risoluzione di una controversia in via stragiudiziale contribuisce ad alleviare l'enorme carico di lavoro dei Tribunali Civili, comportando una notevole diminuzione delle spese e una migliore qualità del lavoro dei Giudice e del personale.