L'argomento del giorno è senza ombra di dubbio Cesare Battisti. Non si parla di altro, da destra a sinistra, opposizioni e governo. C'è chi lo reputa un ''compagno'' comunista, martire dei giudici cattivoni e chi lo considera uno sporco comunista da mettere in galera al più presto possibile, possibilmente prendendosi i meriti. Ma Cesare Battisti non è altro che un criminale assassino che finalmente sconterà le sue colpe in carcere a Oristano, rendendo onore a chi ha perso la vita per mano sua. La nostra splendida nazione dopo tanti anni conserva ancora una scatola nera inesplorata in cui sono racchiusi gli anni di piombo, le stragi mafiose del 92-93, ma anche l'incredibile fuga di Battisti dal carcere di Frosinone del 1981.

Misteri irrisolti ci potrebbero spiegare come abbia fatto un terrorista di questo calibro, ad essere latitante per ben 38 anni, se non grazie ad istituzioni pubbliche straniere che gli hanno coperto le spalle in nome della sua ideologia. Tuttavia, nel 1985 la giustizia italiana gli inferse i primi colpi condannandolo in contumacia a due ergastoli per la sua lunga carriera di criminale.

La fuga in Francia: fu protetto a causa dell'ideologia che lo caratterizzava

La vita di Battisti è stata contrassegnata da una ''spola'' tra Europa e Brasile. Nel 1990 trovò ospitalità a Parigi del presidente di sinistra Mitterand che mise in piedi una squallida rete di protezione nei riguardi dei terroristi italiani, purchè fossero di sinistra.

Dopo qualche anno il clima per Battisti diventò ostile a causa dell'interruzione della protezione, e cosi decise di fuggire in Brasile dove scontò 7 anni di carcere prima di ricevere il visto di rifugiato ed ottenere il rifiuto all'estradizione chiesta dall'Italia nel 2010. Poi si arriva ai giorni nostri, con l'elezione dell'ultra destra di Bolsonaro in Brasile e la successiva cattura avvenuta ad ottobre del 2018.

Dopo la sua fuga in Bolivia e mesi di ricerche, il 12 gennaio 2019 è stato arrestato: lo attendono il carcere e gli ergastoli ai quali è stato condannato.

Cesare Battisti, fine della corsa: è stato arrestato in Bolivia

Le indagini condotte in gran segreto da una squadra dell'Interpol Italiana hanno consegnato Battisti alle patrie galere, rendendo onore alle vittime degli omicidi di cui praticamente nessuno parla più.

Le vittime materialmente uccise da lui, secondo la sentenza, sono due: Santoro e Campagna. Per gli altri omicidi ha ricevuto la condanna come esecutore morale o semplicemente in concorso, senza quindi avere personalmente premuto il grilletto. Il primo omicidio risale al 6 giugno del 1978: a perdere la vita fu Antonio Santoro, un maresciallo delle forze dell'ordine. Il secondo omicidio è avvenuto il 16 febbraio del 1979. L'assassinio di Santoro fu subito rivendicato dai PAC, mentre quello di Torregiani, un gioielliere, fu rivendicato dai Nuclei Comunisti per la guerriglia proletaria. Per l'omicidio Torregiani l'accusa è di avere partecipato in concorso morale, mentre per quanto riguarda Sabbadin fu condannato in concorso.