Il Carnevale è una tra le feste più antiche della tradizione cristiana. Letteralmente la parola "Carnevale" trae origine dall'espressione latina "carnem levare", ovvero eliminare la carne. Infatti, il giorno successivo al Carnevale è il Mercoledì delle Ceneri che dà inizio alla Quaresima, durante la quale è vietato il consumo di carne.
Perché e cosa si festeggia a Carnevale?
In previsione della Quaresima, un lungo periodo di astinenza, si suole festeggiare il martedì grasso con una scorpacciata di cibo e divertimento sguaiato. Durante i quaranta giorni successivi al Carnevale e che precedono la Pasqua, infatti, si riducono sia l'assunzione di dolci che di carne, ma si assumono atteggiamenti anche più sobri da un punto di vista spirituale.
Sebbene le origini del Carnevale siano cristiane, tuttavia, l'usanza di mascherarsi prende invece spunto dai festeggiamenti dei saturnali romani, durante i quali gli schiavi avevano facoltà di sovvertire i ruoli abituali, mascherandosi da padroni e quest'ultimi, invece, si travestivano da schiavi.
In questo scambio di ruoli, ognuno poteva vivere la vita dell'altro, ignorando i doveri e dedicandosi solo ai piaceri.
In ogni regione d'Italia ci sono maschere tradizionali e dolci tipici, sebbene lo stesso dolce spesso cambi da zona a zona solo per il nome. Infatti le tipiche losanghe di pasta fritte e cosparse di zucchero a velo vengono chiamate frappe, chiacchiere o bugie a seconda dalla regione in cui vengono preparate.
Il Carnevale Ambrosiano
In tutta Italia dunque il Carnevale termina il martedì grasso, che quest'anno cade il 5 marzo. Fa eccezione Milano e le parrocchie che seguono il rito Ambrosiano, secondo il quale i festeggiamenti si concludono il sabato grasso, ovvero quattro giorni dopo.
L'origine del Carnevale Ambrosiano si deve al vescovo Ambrogio che annunciò il suo ritorno a Milano per il rito delle ceneri e Carnevale fu prolungato.
Curiosità sui coriandoli
Uno dei simboli del Carnevale sono le stelle filanti, ma anche e soprattutto i coriandoli. Pare che l'inventore sia un ingegnere, Enrico Mangili di Crescenzago, di Milano, che nel 1875 ebbe l'idea a partire dalla carte traforate utilizzate per l'allevamento dei bachi da seta che rilasciavano tanti piccoli dischetti. L'invenzione tuttavia è contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderl, che l'anno successivo, il 1876, ideò dei piccoli triangoli di carta da lanciare in aria.