In un momento storico in cui i dubbi e le perplessità su molte delle misure pensionistiche vigenti non smettono di tormentare gli italiani, ci sono misure che sono ormai strutturali e che consentono di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Quota 100 sarà confermata o meno dal nuovo esecutivo? Opzione donna sarà rinnovata o sarà resa strutturale dal governo Conte bis? Ecco alcune delle domande più frequenti che gli italiani si pongono dal momento che più volte è trapelata dalle stanze di governo, l'intenzione del nuovo esecutivo, di mettere mani alle Pensioni anche con la prossima manovra di Bilancio.

Come dicevamo inizialmente ci sono misure che sono oggi in vigore e lo saranno anche l'anno prossimo. Una di queste è la pensione usuranti, che permette di lasciare il mondo del lavoro e pensionarsi già all'età di 61 anni e 7 mesi. Nessun ritocco a questa particolare misura di pensione anticipata è previsto e pertanto molti italiani potranno sfruttarla l'anno venturo a prescindere da ciò che uscirà fuori dal probabile pacchetto pensioni della prossima manovra finanziaria.

Come funziona la misura

La pensione con quota 97,6 è riservata esclusivamente a soggetti che svolgono lavoratori usuranti o notturni, anche se per questi ultimi, come vedremo, la quota da raggiungere in molti casi è maggiore.

Nessun adeguamento con l'aspettativa di vita è intervenuto nel 2019 e non interverrà nemmeno l'anno venturo pertanto, i requisiti di accesso a questa pensione anticipata resteranno invariati. Per lavori usuranti si intendono attività talmente faticose e pesanti che danno diritto ad un trattamento agevolato per la pensione. Ecco perché per questi lavoratori le porte delle pensioni anticipate si aprono anche prima dei 62 anni di età che oggi è l'età minima per uscire con quota 100.

Pensione usuranti meglio di quota 100 come età (61 anni e 7 mesi anziché 62 anni) e meglio pure come contribuzione minima perché con quota 100 servono almeno 38 anni di contributi e con lo scivolo per gli usuranti ne bastano 35. Sessantuno anni e 7 mesi di età e 35 anni di contribuzione versata sono le due soglie minime da raggiungere anche se per accedere al trattamento pensionistico agevolato, occorre contestualmente centrare la quota 97,6.

Occorre ricordare al riguardo che per centrare la quota è possibile utilizzare anche le frazioni di anno, quindi i mesi sia per l'età che per i contributi.

Le categorie avvantaggiate da questa pensione

Le attività usuranti sono elencate dal sito Inps nell'area dedicata alla misura. Sono attività che il D.lgs. 67/2011 ha fissato come usuranti. Senza entrare nello specifico delle attività, per lavoro usurante il Decreto legislativo n° 67 ha prodotto:

  • lavori in galleria, nelle cavo o nelle miniere;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • lavoro come palombaro;
  • lavori che costringono a sottostare ad alte temperature;
  • lavori relativi al vetro cavo;
  • lavori in spazi ristretti;
  • lavori di bonifica di amianto.

Sono lavoratori gravosi anche gli addetti alla cosiddetta “linea a catena”, cioè i lavoratori impegnati in fabbriche con un processo produttivo in serie.

Stesso discorso anche per i conducenti di veicoli pesanti, adibiti al trasporto pubblico, con capienza complessiva non inferiore ai nove posti. Oltre a questi, anche i lavoratori notturni godono del medesimo trattamento di pensione anticipata. Per lavoro notturno si intende quello svolto dalle ore 24:00 alle ore 05:00 del mattino. In funzione della pensione anticipata quota 97,6 il lavoratore interessato deve sapere che per sfruttare il massimo anticipo consentito occorre aver espletato il lavoro notturno per 6 ore consecutive e per almeno 78 giornate l'anno. In alternativa possibile essere considerati alla stregua degli usuranti, anche se il lavoro notturno è stato svolto per sole 3 ore nell'intervallo dalle 24:00 alle 05:00 del mattino, ma per l'intero anno di lavoro.

Come accennato prima, se le giornate di lavoro notturno svolte nell'anno solare di lavoro sono inferiori alle 78, occorre raggiungere una quota più elevata per poter uscire con questo scivolo. Le combinazioni possibili per andare in pensione, restano più o meno due e cioè 62 anni e 7 mesi di età con 36 di versamenti contributivi o, come indicato in premessa, 61 anni e 7 mesi di età e 36 di contributi. Pertanto, per il lavoratore impiegato in turni notturni tra le 72 e le 77 notti l’anno la quota diventa 98,6. Per quelli che hanno lavorato di notte tra le 64 e le 71 giornate lavorative annue, la quota diventa 99,6. L'ultimo cavillo di questa particolare pensione anticipata è che il lavoro usurante o notturno, a prescindere dalla tipologia di attività svolta, deve essere stato espletato in 7 degli ultimi 10 anni rispetto alla data di presentazione delle domande di pensionamento.

Per poter accedere allo scivolo è necessario presentare all'Inps, prima della domanda di pensione vera e propria, la richiesta di certificazione del diritto. In pratica è la domanda propedeutica a quella della pensione. Bisogna farsi certificare dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che si ha diritto ad uscire con la pensione in regime usuranti. La domanda di accesso va presentata entro il mese di maggio 2020 per chi centra i requisiti nel 2021.