Il Comitato permanente del Congresso municipale del popolo di Pechino introduce nuove norme comportamentali per i suoi cittadini. La Xinhua News Agency – una tra le più antiche agenzie di stampa ufficiali della Repubblica Popolare Cinese – rivela che le nuove norme sono volte a mettere in atto un miglioramento generale che coinvolge svariati ambiti della vita quotidiana. Eppure, le misure in questione non sembrano essere un fatto nuovo: nel corso del tempo alcune di queste pratiche popolari erano già state vietate in alcune città della Cina. Adesso però tocca a Pechino dove nasce la forte esigenza di una presa di coscienza ad ampio raggio.

Dunque, quello del legislatore municipale vuole essere adesso un forte richiamo per tutti i cittadini a regolare il proprio comportamento in pubblico. Difatti ancora oggi in Cina molte abitudini sociali ignorano il confine tra sfera pubblica e privata. Camminare con la pancia scoperta non mai stata un’azione circoscritta a un ambiente domestico o informale ma lo si può fare anche al centro di piazza Tiananmen senza che nessun passante ne rimanga perplesso.

Tuttavia le nuove frontiere della globalizzazione, l’era dei consumi di massa, le nuove connessioni a livello globale e la sempre più frenetica mobilità, hanno scavato canali bidirezionali tra Oriente e Occidente. La simultaneità despazializzata - così la definisce J.

B. Thompson - ha consentito di aprire una nuova finestra sul mondo, di conoscere nuove culture e di prendere coscienza della propria cultura di appartenenza. Se il risultato può essere ritrovare nelle nostre tavole piatti di sushi e cucina indiana, o l’introduzione di nuove forme di culto, per altre nazioni questo può concretizzarsi nell'introduzione di leggi e regolamenti a livello normativo.

È proprio questo il caso della capitale cinese che con una nuova normativa cerca di correggere una serie di comportamenti ritenuti sconvenienti.

Quali sono le nuove norme?

L’elenco di divieti prende in esame diverse aree ma il corollario del nuovo regolamento è senz’altro l’ordine pubblico. A Pechino non sarà più possibile lanciare oggetti dalle finestre degli appartamenti, camminare tra le vie della città con il busto scoperto o attraversare il semaforo col rosso.

Allo stesso modo sputare per strada o tra i sotterranei delle stazioni metropolitane non sarà più un habitué per i pechinesi. Altre norme riguardano invece l’igiene, i trasporti, il mondo di virtuale, la sfera delle telecomunicazioni e persino la vita in comunità.

Un sistema ad incentivi

Le multe previste per coloro che violano i divieti ammontano fino a 1.000 yuan (circa 126 euro). Tuttavia, le autorità cinesi hanno messo in atto anche un sistema incentivante per incoraggiare i pechinesi a seguire le nuove norme. Coloro che rispetteranno le regole beneficeranno di “punti bonus” che incideranno nel posizionamento del cittadino nel hukou della città (un sistema di certificazione di residenza dove il cittadino viene collocato con un proprio punteggio in base a precisi parametri).

Più alto sarà il suo ranking e maggiori saranno le agevolazioni in materia di alloggi, cure mediche e pratiche anagrafiche.

Uno sguardo alla realtà

Tuttavia si cela un po’ di scetticismo su quanto il sistema di “multe e premi” possa davvero dimostrasi valido per far digerire nuovi comportamenti sociali al popolo di un’immensa capitale. La missione delle autorità pechinesi sembra complicarsi ulteriormente quando si osserva che al centro del dibattito vi è una cultura millenaria come quella cinese con imponenti pilastri socio-culturali e radicate tradizioni. Quello che nella cultura cinese è definito come li 禮 - ovvero il buon costume a cui ogni cinese d’ispirazione confuciana dovrebbe attenersi nella sfera sociale - si trova ora sottoposto ad un'infiltrazione di elementi estranei e forse non sempre appetibili per gli abitanti cinesi.

Ad oggi, dunque, non sappiamo quanto questa bozza di regolamento possa evolversi, né quanto tali regole possano rivelarsi efficaci. Tuttavia ciò che rimane certo è che intanto il nuovo regolamento appare un interessante invito a guardare oltre i confini del Celeste Impero. Si configura come uno stop all’indifferenza dei cittadini su certe faccende della Res-publica Popolare Cinese e un’inusuale messa in discussione della propria identità culturale nei suoi aspetti più radicati e da sempre indiscutibili per l’opinione pubblica della Cina.