Sono molte le serie-comedy americane che hanno riscosso successo in patria e anche in Italia. Basti pensare a Friends, How I Met Your Mother, Scrubs o The Big Bang Theory. Destino inverso, invece, sembra aver avuto finora The Office. Infatti, nonostante le quarantadue candidature agli Emmy Awards, Michael Scott e i suoi subordinati/amici non sono mai riusciti a suscitare lo stesso interesse nel pubblico italiano.

Tra le probabili cause di questo scarso seguito, ci sarebbero un doppiaggio inadeguato e continui cambi di programmazione con tre canali diversi nelle quattro stagioni trasmesse in Italia.

The Office: la pluri-premiata serie sbarca su Prime e cerca una seconda chance in Italia

A sette anni di distanza dalla sua conclusione, Amazon Prime Video ha deciso di riproporre integralmente The Office, dalla prima alla nona (e ultima) stagione. La Serie TV americana potrebbe avere in realtà alcuni punti di forza utili per far breccia anche tra il pubblico italiano.

È un mockumentary: ciò che caratterizza la tecnica del falso-documentario è il trasformare una serie in un vero e proprio racconto della quotidianità in modo (apparentemente) verosimile. Questo stile narrativo, diventato ormai famoso anche sul grande schermo grazie a Woody Allen, ha reso il telefilm ideato da Ricky Gervais facilmente riconoscibile dagli spettatori.

Difatti, è proprio grazie alla sperimentazione sul piccolo schermo - di cui questa produzione si è fatta pioniera - che sono poi nate altre famose serie improntate sullo stesso stile: Modern Family e Parks and Recreation.

È una comedy ma non disdegna momenti drammatici: a differenza di altre sitcom, The Office non si propone soltanto come un momento di divertimento fine a se stesso, ma anche come strumento di riflessione.

Ogni puntata è caratterizzata da un'analisi (in chiave comica) di quelle che sono le problematiche che attanagliano la vita del singolo e le dinamiche della società contemporanea.

L'evoluzione dei personaggi: proprio perché i protagonisti si trovano a dover affrontare i problemi tipici di un individuo comune, tendono a cambiare e crescere.

Nessun personaggio, pur salvaguardando la propria natura e le sue caratteristiche principali, rimane statico. Tranne (forse) il boss Michael che, per volontà degli autori, subisce un cambiamento radicale tra la prima e la seconda stagione, diventando meno cinico ma soprattutto più vicino ai canoni tipici del manager americano.

L'alchimia tra gli attori: anche dopo la conclusione della Serie Tv, gli attori sono rimasti buoni amici. Angela Kinsey e Jenna Fischer (rispettivamente Angela e Pam nella sitcom) ne sono l'esempio più lampante, essendo attualmente impegnate insieme in Office Ladies, un podcast (disponibile su Spotify) in cui narrano i retroscena di ogni singolo episodio della serie. Inoltre, questa sintonia, a detta dell’autore e attore B.J. Novak, ha facilitato la realizzazione delle puntate e dei singoli copioni, dando ampia libertà ai protagonisti di improvvisare scene diventate poi cult per i fan.