Istituita nel 1990, quando la giornalista Grazia Angeletti propose un sondaggio ai lettori della rivista “Tuttogatto”, si celebra oggi la Festa Nazionale del Gatto.
La Festa del Gatto: perché si celebra il 17 febbraio
Il 17 febbraio è un giorno simbolico che si ricollega alla figura del gatto per diversi aspetti. Innanzitutto, febbraio è da sempre considerato in Italia “il mese dei gatti e delle streghe”; è inoltre il mese dell’acquario, un segno zodiacale che richiama l’indipendenza e l’anticonformismo, e identifica quindi alla perfezione il carattere libero dei felini.
In Italia è stato scelto il giorno 17 anche a scopo scaramantico, per sfatare il mito che i gatti neri porterebbero sfortuna. Curiosa infine un’ulteriore simbologia legata a questo giorno: la trascrizione latina del numero diciassette è XVII, di cui un possibile anagramma è “VIXI”, vale a dire “ho vissuto”, il che sembra alludere proprio alla credenza che i gatti abbiano a disposizione più di una vita (ben sette, secondo la tradizione).
I gatti nell’antichità
Il gatto è da sempre oggetto di affetto, e in certi casi perfino di venerazione, da parte dell’uomo. Nell’antico Egitto i felini erano associati a una divinità, la dea Bastet, rappresentata come una donna con la testa di gatto. La dea, protettrice della famiglia, dell’amore e della fertilità, era simbolo anche di magia e femminilità.
Altre tradizioni considerarono il gatto un animale quasi divino, per esempio la mitologia nordica, in cui il gatto era l’animale totemico di Freya, dea dell’amore e della bellezza.
I gatti nel medioevo
La venerazione dei gatti, già ridimensionata ai tempi di etruschi e romani, che si limitarono perlopiù ad apprezzarli come animali da compagnia o per le loro doti nell’eliminare i numerosi topi che infestavano le città, ebbe un brusco arresto ai tempi del Medioevo, quando i gatti, considerati degli accompagnatori delle streghe (i famosi “famigli”) subirono delle vere e proprie torture.
I gatti neri in particolare erano i più perseguitati, tanto che Papa Gregorio IX, nella sua bolla papale del 1233, arrivò perfino a dichiarare che questi animali erano al servizio di Satana.
I gatti al giorno d’oggi
Al giorno d’oggi, i gatti hanno acquisito nuova popolarità. Vengono apprezzati come animali da compagnia, secondi solo ai cani, anche per la loro capacità di influire su benessere dei loro padroni.
È stato in particolare dimostrato che le fusa, che i felini emettono quando vogliono manifestare la loro soddisfazione per aver ricevuto delle carezze, sono in grado di ridurre lo stress e la depressione degli umani.
Secondo gli ultimi dati Censis, oltre sette milioni di gatti sono tenuti in una famiglia come animale da compagnia: segno che sempre più persone hanno deciso di accogliere un felino nella propria casa per trarre gioia dalla vicinanza con questo animale ricco di fascino.