Il tema legato alla sicurezza dei ciclisti è sempre più importante e all'ordine del giorno. Sono molti gli incidenti che, quasi quotidianamente, vedono coinvolti utenti delle due ruote, al punto da spingere recentemente anche diversi senatori a proporre a Palazzo Madama un nuovo ddl sul tema.

In attesa di capire se le proposte diverranno effettivamente legge in futuro, è bene fare un breve riepilogo delle regole principali che, attualmente, i ciclisti devono rispettare. La premessa è quella per la quale anche le bici sono da considerarsi dei veicoli a tutti gli effetti e, per questo, sono tenuti a rispettare le regole della circolazione stradale.

Permessa la marcia affiancata se uno dei ciclisti ha meno di 10 anni

Tra le regole più importanti vi è sicuramente quella che prevede la possibilità, nei centri abitati, di marciare in coppia. Ciò, comunque, è permesso per un numero non maggiore di due utenti e, di fatto, solo in presenza di strada completamente sgombra. Nel Codice della Strada, infatti, è specificato che si debba procedere in fila indiana quando le condizioni della circolazione lo richiedano. In vigore, invece, vi è il divieto di circolare affiancati nelle strade al di fuori dai centri abitati, a prescindere dalle condizioni del traffico: qui, dunque, i velocipedi devono procedere in fila indiana.

Tale divieto, però, non è in vigore quando uno dei ciclisti è un minore sotto i 10 anni: in questo caso, infatti, è consentita la marcia affiancata, a patto che il minore sia posto sulla destra della carreggiata (dunque sulla parte più sicura) mentre l'adulto accompagnatore deve stare sull'esterno.

I ciclisti, quando marciano, devono tenere almeno una mano sul manubrio

Un'altra regola che spesso non viene recepita (specie dai giovani) è quella che prevede il divieto di trasporto di altre persone sulle biciclette, a meno che queste non siano mezzi appositamente attrezzati o costruiti (come i tandem o le bici multiple). Tale divieto non è in vigore se un maggiorenne trasporta un bambino sotto gli otto anni: in questo caso, però, la bici dev'essere munita dell'apposito seggiolino.

I ciclisti, poi, quando marciano devono avere il libero uso di mani e braccia e hanno l'obbligo di tenere il manubrio con almeno una mano. I velocipedi, poi, hanno l'obbligo di condurre la bici a mano ogni qualvolta che potrebbero essere di intralcio o di pericolo per i pedoni; ad esempio, cioè, quando si devono attraversare le strisce pedonali o quando si ha qualche malfunzionamento nel mezzo.

Infine, ampia importanza hanno le norme relative alle regole per la circolazione nelle ore notturne (ovvero quelle che vanno dalla mezz'ora successiva al tramonto alla mezz'ora precedente all'alba). In questa fascia temporale i ciclisti che circolano fuori dai centri abitati devono indossare il giubbotto ad alta visibilità o le bretelle retroriflettenti. Tali capi si devono indossare anche di giorno quando si transita in gallerie (anche se illuminate). Ovviamente, nelle ore notturne i ciclisti devono essere provvisti anche delle luci: cosa, questa, che dev'essere fatta anche di giorno quando le condizioni sono di scarsa visibilità.