“Brama” è il romanzo psicologico di Ilaria Palomba, edito nel 2020 da Giulio Perrone Editore e inserito nella Collana Hinc.
Esso mette in scena il tormento di Bianca, una giovane donna dalla mente in subbuglio che si trova in ospedale, nel reparto di psichiatria, dopo aver tentato per la seconda volta il suicidio.
Brama: tutti alla fine hanno di un disperato bisogno di essere amati
Questo libro parla di Bianca, una donna fragile solita procurarsi dolore che in soli trent’anni di vita ha accumulato tanta sofferenza e ha permesso a chi amava di farle del male, come se non meritasse altro.
In una mescolanza di passato e presente, l’autrice racconta le fatiche esistenziali di Bianca, oppressa da una madre morbosa, ignorata da un padre psichiatra che non le è mai andato incontro e soprattutto tormentata dall’ossessione per il professore universitario e filosofo Carlo Brama, che l’ha intrappolata con la sua mente brillante e con la sua anima decadente.
"Carlo Brama fu per pochi mesi il mio educatore sentimentale. E forse gettandomi nella disperazione, nella pazzia, m’insegnò, più d’ogni altro essere umano, a stare al mondo", spiega la protagonista in un passaggio del testo.
L'incontro con lui ha creato un cortocircuito nelle sue priorità: Bianca brama ardentemente l’uomo, che all’inizio si concede, per poi lasciarla a sé stessa e contribuire a sbilanciare la sua vita già in precario equilibrio.
È un legame per lo più spirituale quello tra loro, benché si consumi anche nella dimensione carnale: è un incontro di menti in febbrile e costante lavoro, tese verso la conoscenza e la ricerca di un senso nel nostro esistere che esuli dalla mera sopravvivenza.
Le relazioni cambiano e diventano ossessive
Ben presto la loro relazione diventa una tortura: come in un gioco di specchi i ruoli di vittima e di carnefice si interscambiano e la brama di possesso non soddisfatta di Bianca la conduce verso la follia, mentre Carlo si consuma nel fuoco del dubbio esistenziale.
È una storia in cui si costruisce per poi distruggere; che poi forse è in fondo il destino di tutti portato al parossismo, esacerbato per costruirci sopra una vicenda che annichilisce e che ammalia allo stesso tempo. L’onesta e brutale confessione di Bianca, esposta in prima persona, conduce il lettore fin nel profondo della sua frattura psichica ed emotiva, che somiglia tanto a un abisso di nietzschiana memoria.