Si dice che la bellezza sia qualcosa di soggettivo e personale tanto che i motti a riguardo spopolano in ogni conversazione. Tante volte abbiamo sentito la frase: "non è bello ciò che è bello ma ciò che piace". Eppure nel 2014 sembra che la bellezza vada sempre sfumando versi degli standard fissati dai mezzi tecnologici. È così che la giornalista statunitense Esther Honig ha provato a capire come le bellezze che vediamo quotidianamente cambiano in base ai ritocchi che dà Photoshop.

L'illusione dei ritocchi

Photoshop è infatti diventato un mezzo quasi indispensabile perle donne e per l'uomo in generale tanto che negli Stati Uniti è il simbolo degli standard di bellezza considerati irraggiungibili.

Sul suo blog la giornalista Honig ha descritto Photoshop come un mezzo che ci permette di raggiungere quei canoni di bellezza tanto desiderati ma che, se confrontati alla realtà, diventano illusori.

Il progetto di Esther Honig

La giornalista ha voluto infatti sottolineare come il grado di bellezza che ci mostra Photoshop può far variare la nostra percezione da Paese a Paese e che canoni di bellezza imposti in alcuni Paesi non è necessariamente vero che siano confermati e ritenuti validi in altri Paesi. Nasce così un Before e after composto da foto tutte uguali ma ritoccate in base ai Paesi presi in considerazione. Mostrano tutte il volto di Esther ma con i segni e le culture dei diversi Paesi ritoccati a tal punto da farci porre una domanda sulla bellezza. Dai risultati Esther chiede: esiste secondo voi qualcosa di davvero bello?