Ogni donna che diventa mamma, ha il diritto di scegliere ciò che è giusto o sbagliato per il benessere psicofisico del proprio bambino. L'allattamento risulta essere l'argomento più discusso tra le mamme, in quanto esso rappresenta uno dei momenti più intimi, personali e importanti nella vita di mamma e bambino.

Allattare infatti, pone le mamme su due fronti differenti: uno a favore dell'allattamento prolungato anche dopo i 2 anni, e uno che ritiene opportuno smettere ad un certo punto.

A tal proposito, non ci sono regole o linee guida da seguire alla lettera, per cui nessuno può giudicare ciò che è nella norma o meno, ciò che è corretto o errato, o ciò che bisogna fare o non fare.

Nonostante questo, però, le mamme che optano per l'allattamento prolungato sono spesso argomento di discussione. Vediamo di seguito i due fronti nel dettaglio.

Viva l'allattamento al seno, ma ad un certo punto bisogna smettere

Su questo fronte troviamo le mamme che ritengono l'allattamento fondamentale nella crescita del proprio bambino, consapevoli delle innumerevoli proprietà nutritive del latte materno.

Esse ritengono però, che ad un certo punto bisogna smettere gradualmente in modo da sviluppare l'indipendenza del bambino e non solo. Se la separazione avviene in modo dolce e graduale, il bambino non risente del distacco e inizia a sviluppare la consapevolezza di sé come essere umano a sé stante e capace di imparare qualsiasi cosa, pronto a scoprire il mondo senza essere attaccato al seno della sua mamma.

Le mamme che adottano questa decisione, sono consapevoli che il latte materno è insostituibile come alimento, ma che prolungato inizia a perdere le sue proprietà benefiche e quindi diventa solo un vizio del bambino e in alcuni casi della mamma stessa.

Mamme a favore dell'allattamento prolungato

A destare maggiore attenzione invece, sono le mamme che decidono di allattare il proprio bambino anche fino a 6 anni.

Come dicevamo precedentemente, allattare deve essere una scelta indiscussa della mamma, ma su questo fronte è possibile trovare sia benefici che problematiche.

I benefici dell'allattamento prolungato sono numerosi: riduce gli episodi di diarrea, fornisce protezione contro le infiammazioni, produce anticorpi utili al sistema immunitario del bambino e di conseguenza il rischio di malattie è ridotto.

I benefici non sono solo di tipo medico ma anche psicologico. Alcuni ritengono che il bambino quando succhia dal seno della sua mamma si rilassa, e l'attaccamento al seno favorisce anche una base molto forte a livello emotivo nella relazione mamma-bambino. Il bambino che continua ad essere allattato oltre i 2 anni, non ha paura di affrontare il mondo esterno perché sa di poter contare sempre sulla vicinanza della sua mamma.

Le problematiche che possono scaturire da questa decisione però, non sono poche.

Una mamma che allatta il proprio bambino oltre i 2 anni viene considerata fuori dagli schemi, per questo capita spesso di ricevere opinioni negative e addirittura anche delle offese. Può provocare l'allontanamento di amicizie nella vita della mamma, e creare al contempo episodi di esclusione del bambino nel rapporto con gli altri bambini della sua età.

L'esclusione e la presa in giro da parte degli altri bambini possono provocare problemi psicologici nel bambino che le subisce portandolo nei casi più estremi anche ad essere vittima di episodi di bullismo a scuola.

Bisogna quindi valutare pro e contro dell'allattamento prolungato.

Conclusione

In ogni caso è bene che sia sempre la mamma a decidere qual è la cosa giusta per il benessere e la vita del proprio bambino, indipendentemente dagli altri. Solo una madre può comprendere realmente i bisogni di suo figlio e agire di conseguenza.