La tocofobia, ovvero la paura legata alla gravidanza e al parto, è un problema in costante aumento. Secondo uno studio recente effettuato da alcuni ricercatori dell'Università di Cork, in Irlanda, il disturbo colpirebbe in media il 14 per cento delle donne in tutto il mondo.

La gravidanza e il parto sono momenti molto delicati per una donna ed è comune riscontrare nelle future mamme un timore “fisiologico” legato ai cambiamenti che avvengono nel corpo e alla grande prova da affrontare al termine dei nove mesi. In alcuni casi, però, la paura assume dimensioni più grandi e si trasforma in una vera e propria fobia, tanto da portare alcune donne a ricorrere a un parto cesareo programmato oppure, in casi estremi, a rinunciare alla maternità.

Nel 2007, l’attrice Helen Mirren ha dichiarato in un’intervista di essere terrorizzata dall’idea di una gravidanza fin dall’età di tredici anni e per questo non ha mai pensato di diventare mamma.

Cos’è esattamente la tocofobia?

Il termine (dal greco tòkos, ‘parto’ e fòbos, ‘paura incontrollata’) è apparso per la prima volta nel 2000 sul British Journal of Psychiatry, in un articolo redatto da Kristina Hofberg e Ian Brockington, due ricercatori dell’Ospedale psichiatrico di Birmingham. Gli studiosi suddividono il disturbo in due diverse tipologie: tocofobia primaria e secondaria. Quest’ultima è la più diffusa e solitamente si presenta in seguito a un parto traumatico. La tocofobia primaria, invece, insorge ancora prima del concepimento e può essere la conseguenza di abusi sessuali subiti durante l’infanzia.

A differenza di alcune sindromi universalmente note, prima fra tutte la depressione post-partum, la paura patologica del parto non gode ancora di un riconoscimento diffuso e non compare neppure nel DSM, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Eppure, stando a quanto dicono gli esperti, il fenomeno è molto diffuso e potrebbe avere delle ricadute anche a lungo termine sul rapporto madre-figlio.

Diagnosi e trattamento

Una diagnosi tempestiva del disturbo è il punto di partenza per poter affrontare al meglio il problema e offrire a donne e future mamme alcuni trattamenti mirati, che variano da semplici esercizi distensivi di respirazione a diversi tipi di psicoterapia, individuale e di gruppo. Molto spesso, infatti, la condivisione con altre persone che si trovano nelle stesse condizioni ha rappresentato uno strumento efficace per dominare la paura.