Tiziana Claudia Aranzulla, chirurga cardiovascolare lavora all'ospedale Mauriziano di Torino, donna, italiana, classe 1976, capelli ricci e sguardo magnetico. E' lei il fiore all'occhiello della cardiologia interventistica italiana e, soprattutto, torinese. Un orgoglio tricolore per l'unica italiana che è volata in America, precisamente in Florida, per partecipare al Convegno internazionale C3 Complex Cardiovascular Catheter Therapeutic, selezionata tra le migliori donne chirurgo specializzate in cardiologia interventistica. Una branca della cardiologia spesso considerata di dominio maschile per tradizione.

Eppure, al Mauriziano di Torino, coabitano nello stesso dipartimento la dottoressa Maria Rosa Conte, direttore del reparto di Cardiologia, e la dottoressa Aranzulla. Un esempio di capacità e talento in rosa per un ospedale coraggioso e all'avanguardia nel settore cardiologico.

Cardiologia e donne

E' proprio il dottor Rajesh Dave, direttore dell'Holy Spirit Cardiovascular Institute in Pennsylvania e del Convegno internazionale C3, a celebrare la presenza delle donne in una branca ospedaliera difficile e che richiede un forte impegno personale: "Questo evento lascia un segno nella storia dei congressi di cardiologia interventistica e inaugura una nuova era mostrando l'importanza del ruolo che le donne cardiologhe giocheranno nella nostra società".

Dall'ospedale Mauriziano fanno sapere che, per esempio, negli States i camici rosa rappresentano appena il 4,5% dei cardiologi interventistici, mentre in Europa la percentuale sale al 10%.

Donne che curano altre donne. Perché lo studio della dottoressa Aranzulla ha impressionato positivamente fior di specialisti presenti in Florida non solo per la professionalità dell'intervento, ma anche per la criticità del caso.

La dottoressa torinese, infatti, ha dissertato sul tema delle tortuosità coronariche proprio delle donne, e ha esposto un caso di angioplastica su una paziente ultraottantenne da lei stessa trattata.

Il Mauriziano è consapevole della patologia medica delle tortuosità coronariche che affligge prevalentemente le donne. "Le pazienti donne, infatti, spesso presentano coronarie più sottili, fragili e tortuose.

- fanno sapere gli esperti del Mauriziano - Caratteristiche così sfavorevoli peggiorano con l'età delle pazienti e questi 'riccioli' coronarici possono tendere numerose insidie anche all'interventista esperto."

Proprio da qui è nato il tema di studio della dottoressa Aranzulla che, attraverso analisi e casi clinici, ha spiegato il modo di prevedere e superare patologie di questo genere al fine di offrire il maggior numero di snodi decisionali possibili.

Il "cuore" della dottoressa Tiziana Aranzulla

Che cuore ha la dottoressa Aranzulla? Un cuore sano, che pulsa e che batte al ritmo della vita. E' lei stessa a dichiararlo sulle pagine di Vanity Fair quando ricorda il più bel messaggio di congratulazioni ricevuto nella sua carriera.

Una tanto stringata quanto entusiasmante manifestazione di stima e di affetto di un'altra donna ignota: “Da donna e da mamma, le faccio le più vive congratulazioni”.

Perché è stata proprio una donna a spiegare, illustrare, mostrare alla giovane Tiziana quale strada intraprendere nella vita, quale sarebbe stato il suo futuro. Sua madre. E' a lei che la dottoressa dedica il premio di oggi: "A mia mamma, che non c’è più: è mancata per un problema cardiologico e io ho deciso di fare questo lavoro dopo che lei se ne è andata. Questo riconoscimento è tutto per lei".

Un cuore che piange. E che è tornato a sorridere. E a piangere di nuovo, di gioia.