Spesso si tende a considerare il Rinascimento come un periodo di grandi rivoluzioni e scoperte ad opere di uomini. Ma libri e documenti storici hanno riportato alla luce che le donne hanno giocato un ruolo fondamentale in questi tempi di rinascita, soprattutto nel campo della bellezza. In particolare si è reso fin da subito evidente il connubio tra cosmetica ed alchimia. A partire da Isabella Cortese, fino ad Isabella d’Este e Caterina Sforza, le donne sono state le vere protagoniste di ricerche scientifiche e sperimentazioni empiriche, al pari di Galileo Galilei.

Si può dire che le prime vlogger di bellezza della storia siano vissute durante il rinascimento. Ad avvalorare questa tesi non ci sono soltanto donne moderne che alla cura della bellezza hanno dedicato l’intera esistenza, come l’influencer newyorkese Maghan Racklin, ma anche donne impegnate dal punto di vista della ricerca accademica. Una di queste è Meredith K Ray, docente presso l’Ucla (Università della California a Los Angeles), che può essere definita come una delle migliori esperte a livello mondiale del ruolo della donna durante il rinascimento.

Il rinascimento e la parità di genere

Meredith K. Ray ha occupato gran parte della propria ricerca nel definire il ruolo delle donne nel periodo a cavallo tra il Medioevo e il Rinascimento.

Le sue tesi sono state descritte nel libro “Daughters of Alchemy”. Secondo la docente, le donne del rinascimento sono state molto attive dal punto di vista della ricerca scientifica, conducendo esperimenti di carattere medico e alchemico. Alla base di queste sperimentazioni c’era la ricerca incessante di una bellezza ultraterrena attraverso la cosmesi.

Ma la ricerca andava oltre questo. Meredith Ray sostiene che le donne si riunissero in veri e propri circoli per parlare di cosmologia, di principi filosofici naturali per avanzare una vera e propria teoria sulla parità dei sessi.

Le prime vlogger della storia sono vissute nel 1600

Secondo quanto riportato dalle ricerche di Meredith K.

Ray, Isabella Cortese è stata una delle prime estimatrici del connubio tra cosmetica e alchimia. Già nel 1600 la Cortese discuteva di tematiche legate alla cosmesi nel suo Libro dei Segreti. Questo trattato è diventato un vero e proprio genere letterario femminile molto in voga nel diciassettesimo secolo, come si evince dalle sue sette ristampe. Grazie a questi Libri dei Segreti fatti circolare durante il rinascimento si creò una vera e propria comunicazione orizzontale tra le innovatrici dell’epoca in merito alla cosmesi e alcune ricette per ottenere una pelle perfetta. Una di queste suggeriva un metodo per avere la pelle immacolata come l’alabastro. Nello specifico occorreva prendere due piccioni dalle piume bianche nutriti di pinoli, e una volta uccisi distillati in un alambicco insieme a pane dolce e secco, tre ducati d’oro e quattro once d’argento.

Ma Isabella Cortese non era l’unica estimatrice della bellezza che si dilettava nella creazione di ricette alchemiche. Anche Caterina Sforza, moglie di Pierfrancesco dei Medici, si dilettava nella composizione di trattati di alchimia e medicina. Il suo trattato “Il Giardino dei semplici” si riferiva a piante medicinali dalle capacità curative. Anche Isabella d’Este si rivelò molto attiva nella stesura di trattati di cosmesi. Ma queste donne non sono state le uniche. Secondo le ricerche fatte da Meredith K. Ray ogni famiglia rinascimentale possedeva un proprio Libro dei Segreti contente le ricette legate alla cosmesi e all’alchimia per una bellezza eterna.