Lo scorso 12 Agosto è entrato in vigore l’articolo 13-ter del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (cd. decreto crescita) che ha modificato la disciplina in materia di responsabilità fiscale nell’ambito dei contratti d’appalto e subappalto di opere e servizi. 

La disposizione, in estrema sintesi, prevede la responsabilità dell’appaltatore e del committente per il versamento all’Erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell’IVA dovuta dal subappaltatore e dall’appaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto.

Tale normativa, apparentemente ininfluente sul mercato del lavoro, sta iniziando invece a creare un nuovo trend di assunzioni modificando soprattutto le modalità di inserimento in azienda. Molta parte dei contratti tra imprese in Italia è infatti regolata da contratti di appalto: dai servizi legati alla Pubblica Amministrazione, alla gestione delle mense aziendali, all’edilizia, fino ad arrivare ai servizi di pulizie o alle portinerie. Spesso quindi gli uffici acquisti delle aziende hanno un numero molto rilevante di contratti di appalto o subappalto con le aziende più disparate: alcune certamente affidabili e altre meno nell’ottica di un continuo ribasso delle “aste” che negli anni ha portato a cercare un sempre maggiore risparmio sul costo del lavoro ed una sempre maggiore evasione dell’Iva.

La nuova disposizione normativa vuole appunto colpire questa anomalia economica rendendo il committente responsabile in solido con l’appaltatore oltre che per la contribuzione del dipendente, regolamentazione già presente, anche per le ritenute fiscali del lavoratore e l’Iva. Quello che il legislatore non aveva con tutta probabilità previsto, è che molte imprese stanno rinunciando al contratto di appalto a favore dell’assunzione diretta del personale attraverso lo strumento della Somministrazione Lavoro.

Le Agenzie per il Lavoro infatti forniscono maggiori garanzie in termini retributivi riducendo notevolmente i rischi dal momento che, non trattandosi di contratto di Appalto, il committente non è responsabile in solido anche da un punto di vista fiscale. Attraverso le cosiddette APL poi, si ha potere di sorveglianza e controllo dei dipendenti riducendo il rischio, presente spesso nei contratti di appalto, di vertenze legate a dipendenti diretti “mascherati” da assunzioni presso società terze.

L’utilizzo delle Agenzie e della tipologia contrattuale della somministrazione lavoro è peraltro emerso dalla Riforma Fornero come uno degli strumenti su cui maggiormente puntare per rendere flessibile ma regolare il  mercato del lavoro: in generale l’incremento del costo del lavoro portato dalle più alte retribuzioni dei dipendenti rispetto ad altre tipologie di assunzione ed al ricarico dell’Agenzia, risulta spesso essere compensato dalla possibilità di usufruire della flessibilità tipica dello strumento e dei contributi formativi erogati dal fondo Formatemp.

Il nuovo trend del mercato del lavoro non porterà forse un incremento delle assunzioni, ma quasi certamente contribuirà ad un incremento delle retribuzioni dei lavoratori e ad una maggiore regolarità degli stessi.