Li chiamano contributi silenti, perché accreditatisu posizioni assicurative non movimentate da molto tempo, come i libretti dirisparmio non movimentati da molto tempo.
Gli interessati non liavevano dimenticati, ma la Fornero sì e ora, secondo luna circolare dell'INPS, lanumero 35 del 2012, gli interessati non li potrebbero utilizzare per lapensione e andrebbero perduti. Usiamo il condizionale perché è palese ilconflitto con la Carta Costituzionale, sarebbe una autentica rapina.
È un altro esempio chedimostra che la tecnica Fornero si è mossa come un elefante in unacristalleria, provocando danni a destra e a manca (esodati).
Vediamo di capire di cosasi tratta
Amatoinnalzò il requisito contributivo per il conseguimento della pensione divecchiaia, portandolo da 15 a 20 anni. Tuttavia tutelò i diritti acquisiti,stabilendo, tra l'altro, che chi fosse stato ammesso alla prosecuzionevolontaria entra il 31 dicembre 1992 o che a tale data avesse maturato i requisitidi assicurazione e contribuzione previsti dalla previgente normativa, sarebbepotuto andare in pensione con 15 annidi contributi.
Molte di queste persone, pervarie vicissitudini della vita, non hanno più lavorato e attendevano fiduciosil'età della pensione, sicuri di avere i requisiti contributivi e di essere alriparo da qualsiasi sorpresa. Avrebbero avuto diritto a un importo di pensionemolto basso, ma pur sempre integrabile al trattamento minimo, ove esistesse ilrequisito reddituale.
La riforma Fornero, ha compiuto uno strappo violento con il passato,senza preoccuparsi dei diritti acquisiti,considerando le persone come numeri. Ha calato la mannaia e stabilito che dal primogennaio 2012 occorrono per tutti 20 anni di contributi. Quindi, questepersone dovrebbero versare altri 5 anni di contributi per andare in pensione.
V'è dell'altro, passatosotto silenzio nei tanti interventi sul tema
Per i soggetti che hanno cominciato a versare dopo il 95, la Fornero ha colpito eaffondato. La riforma ha stabilito che, per andare in pensione con l'età dellavecchiaia, oltre ai requisiti di età sono necessari 20 anni di contributi (con il contributivo della riforma Dini neerano sufficienti 5) e l'importo della pensione non deve essere inferiore a 1,5 volte l'importo dell'assegnosociale (prima era 1,2).
Chi non raggiunge taleimporto potrà andare in pensione, anche con 5 anni di contribuzione effettiva ma a 70 anni, con relativi incrementi in rapporto alle aspettative divita.
Una mazzata a occhichiusi, in nome dell'equità e della solidarietà tra le generazioni.
Ma questa "furbata"aumenterà il lavoro nero e la clandestinità, perché per tante persone,specialmente extracomunitarie, i pochi anni di versamenti andranno perduti.
Ora è tempo di elezioni eal Ministero sembra che vorrebbero mettere una pezza e salvare chi aveva 15anni di contributi nel 92, ma il tavolo di lavoro si è trasferito al Ministerodell'economia per evidenti problemi di copertura finanziaria. Speriamo bene.