Biennio nero per i consumi quello che ci apprestiamo avivere; stando ai dati forniti dalla Confesercentiinfatti, tra il 2012 e il 2013 la flessione dei consumi toccherà quota 45 miliardi di euro.

Nel solo 2012 il calo si è attestato attorno ai 35 miliardi, mentre per il 2013 èprevisto un altro taglio di circa 10miliardi; un tracollo senza precedenti, figlio soprattutto dell'enormepressione fiscale salita in totale a quota 34miliardi di euro.

Del resto non più tardi di una settimana fa i datiforniti dalla Cgia di Mestre hanno mostrato come ogni contribuente italianoverserà nel 2013 qualcosa come 12.000euro tra tasse, imposte e contributi di varia natura e specie; fino a giugno illavoratore italiano lavorerà in pratica per lo Stato.

Secondo lo studio di Confesercenti, con l'introduzionedi Imu e Tares e gli adeguamenti di Iva e Ires, il prelievo fiscale complessivoaumenterà di 10 miliardi rispetto al 2012, giungendo a toccare quota 34 miliardi di euro: di questi 20miliardi saranno sborsati delle famiglie, mentre per aziende ed imprese ilconto da pagare allo Stato sarà di 14 miliardi (3mila euro circa ad azienda).

Sempre nel solo 2013 la capacità di acquisto degliitaliani scenderà di circa 2000 euro pernucleo familiare, con conseguenze devastanti per la tanto ventilata ripresaeconomica. L'assottigliamento del tetto spesa e l'erosione del potered'acquisto avranno un impatto negativo sul Pil di quasi 1 punto percentuale,un'enormità.

Il presidente della Confesercenti, Mario Venturi, harilanciato dichiarando che lo Stato deve recuperare 70 miliardi tagliando spese e sprechi e cercando, in tal modo, diattenuare il peso di una pressione fiscale che rischia di lasciare gli italianiin ginocchio. Con buona pace di quanti vedono nel 2013 l'anno della ripresaeconomica.