E' un AnnusHorribilis quello andato in archivio per l'industria italiana; standoinfatti ai dati diffusi dall'Istat, il fatturato complessivo delle industrie haregistrato un calo del 4,3% rispetto al 2011, mentre il numero diordinativi ha subito un vero e proprio tracollo (-10%).

I dati diffusi stamani dall'Istat (e ripresi dalportale Repubblica.it) mostrano poi una leggeracrescita del fatturato tra novembre e dicembre 2012 (+0,8%), un dato che separagonato a quello rilevato nello stesso mese dello scorso anno diviene tuttaviaimbarazzante: si registra infatti un calo superiore al 5%.

Al di là dei dati riferiti al livello macro,singolare appare l'andamento dei singoli comparti; l'incrementotendenziale maggiore del fatturato a dicembre si registra infatti nel settoredella fabbricazione di pc, con prodottidi elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazionee orologi immediatamente dietro (rispettivamente +25,1% e + 24%). Il decrementopiù significativo riguarda invece le altre industrie manifatturiere,riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-18,7%).

Ingrossa sofferenza anche il settore della fabbricazione di veicoli,con il fatturato del comparto che ha fatto segnare un - 6% (gli ordinativi delsettore hanno addirittura toccato quota - 17%).

Numeri alla mano lacrisi economica che ormai da anni soffoca il settore produttivo del nostropaese sembra tutt'altro che in procinto di essere superata; dati così pesantipubblicati a meno di una settimana dal voto devono rappresentare più di uncampanello d'allarme per le formazioni in campo, nella speranza che la fazionevincente possa gettare le basi di un sistema diverso e centrato sull'allestimentodi piani di finanziamento ed accesso agevolato al credito da parte dei privati.Senza, il baratro sarà sempre più vicino.