Al termine di una giornata convulsa, in cui le notizie si rincorrevano di ora in ora in un clima di sofferenza generale sui mercati europei, il parlamento cipriota ha bocciato il prelievo forzoso sui conti correnti dell'isola. Neppure la seconda bozza è servita per superare l'impasse: il tentativo di correggere il testo esentando il prelievo per i correntisti più piccoli, al di sotto di 20.000€, è stato rifiutato con 36 voti contrari e 19 astenuti (i rappresentanti del partito Disy del presidente Nicos Anastasiades, presidente cipriota).
La seduta parlamentare si è svolta in un clima surriscaldato, con la folla all'esterno che protestava indignata contro la misura e più in generale contro la politica europea tedesca, scandendo slogan contro Angela Merkel e l'intervento definito "peggio dell'invasione turca del 1974", interpretato come un ricatto di Berlino all'isola (molti media hanno sottolineato la strana coincidenza per la quale l´esposizione delle banche tedesche nei confronti di Cipro è pari al gettito previsto dal prelievo).
Il governo ha fatto sapere di lavorare ad un piano alternativo, non precisandone i contenuti, ma da molti si ritiene che vedrà il coinvolgimento diretto della Troika: del resto già ieri mettina il ministro delle finanze cipriota Michael Sarris (che per larga parte del pomeriggio di ieri era dato per dimissionario, dimissioni smentite poi dall'interessato) era a Mosca.
Varie le soluzioni ipotizzate dagli analisti: si parla con insistenza di uno scambio per cedere i diritti di esplorazione del gas naturale sull'isola al colosso energetico Gazprom, in cambio di interventi di ricapitalizzazione di banche cipriote o di percentuali di tassazione predefinite sui depositi russi in terra cipriota.
Il Cremlino già ieri aveva fatto sentire la propria contrarietà alla misura del prelievo forzoso con interventi molto duri, definendolo "ingiusto, poco professionale e pericoloso", paventando una correzione dei rapporti (economici e finanziari, soprattutto) con Cipro se il prelievo fosse stato approvato, considerandolo, per bocca del premier Medvedev, "una confisca di soldi altrui".
Una posizione che fa il paio con quella assunta dal governo britannico, che ieri ha inviato sull'isola un aereo militare con un milione di euro in contanti, destinati ai militari inglesi ed alle sue famiglie, dopo aver disposto il congelamento dei bonifici degli stipendi per evitare il prelievo forzoso ai propri concittadini.
Gli scenari che ora si aprono sono molteplici e di difficile previsione; per ora sull'isola restano chiuse le banche, che dovrebbero riaprire lunedi e sospese anche le contrattazioni di borsa, in attesa che questa partita, che ha una posta in gioco altissima non soltanto per Cipro ma per tutta l'area Euro, si chiuda.