Giulio Andreotti si èspento questa mattina alle 12 e 25 dopo una malattia che da qualche anno si eraaggravata. A dare il triste annuncio della scomparsa sono stati i familiari,vicini al senatore a vita nelle sue ultime ore. Presidente del Consiglio perben sette volte, diciannove mandati da ministro e un processo per mafia in cuifu riconosciuto colpevole, ma prescritto: l'Italia perde – nel bene o nel male –uno dei principali, forse proprio il più simbolico, esponenti della DemocraziaCristiana e della politica del Belpaese dal dopoguerra al pre-Berlusconismo.

Il "Divo" Giulio,nonostante la militanza – fu il ministro più giovane della storia repubblicanaa soli 34 anni – non è mai riuscito a salire al Quirinale. Andreotti, al qualesono stati dedicati film, canzoni, biografie, e che ha persino recitato conAlberto Sordi, rappresenta un'epoca che ha visto l'Italia uscire distruttadalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e cercare una crescita che si è poirealizzata economicamente con il boom degli anni '60. Andreotti c'era, e hafatto parte di quella classe politica che ha governato l'Italia tra laricorstruzione post-bellica, il boom economico, le crisi, gli anni di piombo ele stragi di matrice politica e mafiosa.

Proprio per i suoi "presunti"– poi confermati, ma comunque reati prescritti – legami con alcuni esponentidelle cosche mafiose siciliane, Andreotti è stato protagonista di un processoche l'ha visto effettivamente colpevole, e che ne fa uno dei simboli di quelrapporto oscuro tra Stato e mafia che sembra aver determinato le sceltepolitiche ed economiche di un'Italia che usciva dalla tensione politica esociale, sfociata in violenza organizzata, degli anni '70 e '80.

Un'Italia cheaveva bisogno di una stabilità politica e che riconobbe nella DemocraziaCristiana e nel personaggio di Andreotti uno dei simboli e – come dicono gliatti del processo – un intermediario tra la politica e gli "oscuri poteriextrapolitici", i cui voti sono stati fondamentali per mantenere idemocristiani al governo.

Da tempo malato, GiulioAndreotti si è spento nella sua casa di Roma a 94 anni. Con lui se ne va unadelle figure chiave del panorama politico della Prima e Seconda Repubblica, eun pezzo di storia italiana importante e per molti aspetti ancora "torbido" epoco chiaro. I funerali di Stato si terranno a Roma, non è ancora stataindicata la data precisa.