L'abbonamento Rai può essere disdetto entro il prossimo 31 dicembre. Questo dice la campagna per la disdetta dell'abbonamento "La tv guardala online e non paghi il canone Rai" lanciata dall'ADUC, l'associazione per i diritti degli utenti e consumatori (i moduli per la disdetta del canone possono essere reperiti sul sito internet dell'Aduc).

Probabilmente il canone Rai è l'imposta più odiata dagli italiani poichè più che un abbonamento è una tassa sul possesso dell'apparecchio televisivo. Ma con l'avvento di internet e dei PC non è più necessario avere un televisore per guardare i programmi, e visto che il canone è d'obbligo pagarlo solo se si possiede la tv, liberandosi dell'apparecchio si può chiedere la disdetta dell'imposta.

La disdetta del canone Rai, giudicato costoso, ingiusto e inefficace, è prevista da una normativa modificata nel 2012, quando la Rai provò ad imporre il pagamento del canone anche per il possesso di personal computer. Nel comunicato stampa con cui L'ADUC ha diffuso la campagna di disdetta dell'abbonamento Rai si specifica che la televisione di Stato approfitta della sua posizione di preminenza nei confronti delle altre emittenti televisive, che non possono godere del beneficio del pagamento di un canone, includendo nei suoi programmi anche molta pubblicità, che un tempo era particolarmente ridotta rispetto alle altre reti.

Proprio per questo motivo sarebbe opportuno, secondo l'associazione, che la Rai fosse privatizzata, non ricevendo in questo modo più alcun finanziamento pubblico, e immessa sul mercato esattamente come le altre emittenti.  A questo punto il canone, che ora si paga per la Rai, potrebbe essere concesso, tramite gare di appalto a cui tutte le emittenti televisive potrebbero partecipare.