Nella conferenzastampa di fine anno, il Presidente del Consiglio Enrico Letta annunciava la ripresa dell'economia nazionale, sullascia dei suoi predecessori puntualmente smentiti poi dall'evolversi dellasituazione nei mesi successivi.

Tutt'altro che rassicuranti sono idati pubblicati ieri da Bankitaliache per il 2014 e 2015 intravede una lieve crescita del PIL (rispettivamente+0,7% e +1%), senza che questa però venga agganciata da una riduzione della disoccupazione che salirà nei prossimianni al 12,8% (2014) e al 12,9% (2015), non risentendo affatto della tenue spinta.



Perché riparte l'economia ma non cala la disoccupazione



Il problema è, secondo diversi analisti, di semplice risoluzione: laleggerissima ripresa è determinata da una crescita delle esportazioni chevedono il mercato estero comunque attratto dai prodotti italiani, almeno quelliche ancora vengono prodotti nel Bel Paese. Il dramma della Penisola invece ènella domanda interna: i cittadinihanno sempre meno soldi, afflitti da tasse e dall'assenza di lavoro, e nerisentono proprio quelle attività economiche che vivono del consumo delle famiglie.Anche per questo, soprattutto il Sud, non subirà alcuna influenza dalla timidaripartenza annunciata da Bankitalia.

Disoccupazione: come invertire il trend



Appare difficileindividuare una ricetta immediata.

E' certo che l'austerità imposta dall'Europafa tutt'altro che bene all'Italia. I consumi sono fermi da tempo e questo nonaiuterà affatto la gente a spendere per dare impulso alle nuove attivitàeconomiche o a quelle esistenti che resistono. E se non riparte l'economiareale, quella della vita quotidiana, è assai difficile pensare ad un calo delladisoccupazione.