Come fa l'economia del nostro Paese a ripartire se i consumi degli italiani continuano ad essere in calo? E' questo in sintesi il dato più importante che possiamo estrapolare dall'indicatore della ConfCommercio che ha registrato, nello scorso mese di novembre, una diminuzione del 2% su base annua e un calo dello 0,1% rispetto al mese precedente.

A condizionare fortemente le spese degli italiani sono l'estrema instabilità politica che stiamo vivendo negli ultimi mesi, legata alle difficoltà incontrate dal Governo, e soprattutto il peso dell'imposizione fiscale che non accenna a diminuire: non si tratta, quindi, di un sopravvenuto "braccino corto", quanto di un generale stato di preoccupazione per le sorti del nostro Paese.

Se i consumi diminuiscono, è chiaro che, di conseguenza, i risparmi non possono far altro che aumentare: la propensione degli italiani a mettere da parte qualcosa, secondo i dati Istat, infatti, è stata pari al 9,8, in aumento di mezzo punto percentuale rispetto al trimestre precedente e dell' 1,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012.

In realtà, non si risparmia per investire, a scopo di lucro, quanto per mettere da parte quel "piccolo tesoretto" necessario per far fronte agli eventuali imprevisti che possono sempre accadere all'interno di un nucleo familiare: teniamo presente che se, fino a a qualche anno fa, ottenere un prestito, anche di poche migliaia di euro, non era affatto difficile, oggi lo si può considerare come una vera e propria impresa titanica.