L'obbligo del Pos per i professionisti supera l'esame del Tar del Lazio: negli scorsi giorni l'organismo ha infatti respinto l'istanza di sospensiva presentata dal Consiglio Nazionale degli Architetti contro il Dm 24 gennaio 2014 del ministro dello Sviluppo economico attuativo dell'articolo 15, comma 5 del Dl 179/2012. Vediamo tutti i dettagli.

Obbligo Pos professionisti: per chi?

Ricordiamo le informazioni basilari sul tema: da quest'anno tutti gli esercenti e i professionisti dovranno dotarsi di terminale Pos per consentire il pagamento con moneta elettronica delle prestazioni di importo superiore a 30 euro.

L'obbligo nasce dall'articolo 15, comma 4 e 5 del Dl 179 del 18 ottobre 2012. La decorrenza, inizialmente fissata al 1° gennaio 2014, è stata poi differita al 30 giugno dello stesso anno dall'articolo 9, comma 15-bis del Dl 30 dicembre 2013, n. 150 (Decreto Milleproroghe).

Una precisazione: l'obbligo prevede che gli esercenti e i professionisti siano tenuti a garantire la possibilità di pagare con moneta elettronica servizi di valore superiore ai 30 euro, ma il cliente può comunque scegliere di versare la somma dovuta come vuole (fermo restando il divieto di usare il contante sopra i 1.000 euro).

L'obiettivo è quello di favorire e promuovere l'uso della moneta elettronica a discapito del contante, con il fine di aumentare la tracciabilità dei pagamenti e quindi di combattere l'evasione, ma sono molte le polemiche nate sulla questione.

Obbligo Pos professionisti: da quando?

L'obbligo è già scattato in misura limitata lo scorso 28 marzo, ma esclusivamente per chi ha superato la soglia di 200 mila euro di fatturato nello scorso esercizio. L'obbligo verrà esteso a tutti i professionisti a partire dal prossimo 30 giugno 2014.

Obbligo Pos professionisti: respinta l'istanza degli architetti

Il Consiglio Nazionale degli Architetti aveva presentato un'istanza al Tar del Lazio contro l'obbligo di utilizzo del Pos, scagliandosi contro quella che definiva, in sostanza, una norma insensata e vessatoria, dato che l'obiettivo della tracciabilità può essere raggiunto mediante l'uso di bonifici o assegni per il pagamento, e senza necessariamente installare un terminale. 

Ma la richiesta è stata respinta: la sezione terza ter del Tar del Lazio, con ordinanza 01932/2014 depositata il 30 aprile, ha rigettato l'istanza perchè la norma contestata non viola alcun parametro di legittimità né evidenzia eccessi di potere tali da giustificare la sua sospensione in via cautelare. 

Pronta la reazione del presidente dell'Ordine degli Architetti, Leopoldo Freyrie, che ha parlato di una vera e propria gabella medioevale impropriamente e ingiustamente pagata a un soggetto privato terzo, le banche, che, oltretutto, non svolgono alcun ruolo, nel rapporto tra committente e professionista".

I conti: un bonifico bancario costa la metà rispetto ad una transazione via Pos. Ma il costo per gli interessati è stato definito dal Tar "non irreparabile". 

I professionisti dovranno quindi nelle prossime settimana provvedere a dotarsi di Pos, a meno di nuovi clamorosi avvenimenti o dietrofront. Ma intanto, dopo il tentativo vano degli architetti, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri afferma di stare considerando l'ipotesi di un ricorso all'Antitrust.