La domanda pende sui governi da mesi: la crisi in Ucraina rischia di lasciare l'Europa (e quindi anche l'Italia) senza gas metano? La risposta nell'immediato è "no", perché le forniture sono garantite, ma per i prossimi mesi la situazione potrebbe complicarsi. E le incognite non mancano.
La crisi in Ucraina
Le ultime notizie non sono certo un inno all'ottimismo: un gasdotto in Ucraina, nella regione nord orientale di Lokhvytsia, è stato colpito durante gli scontri. Secondo quanto riferito dalle autorità, e riportato dal sito Deutsche Welle, non ci sono danni per il trasporto del gas.
Ma il fatto alimenta inquietudine in Europa, perché nemmeno l'elezione del nuovo presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha portato schiarite nei rapporti con la Russia di Vladimir Putin.
I pagamenti da fare al gigante russo del gas, Gazprom
La società che gestisce il gas della Russia, la Gazprom, ha dichiarato attraverso un comunicato, che la Naftogaz, l'azienda omologa dell'Ucraina, non ha provveduto a saldare il debito di circa 1,5 miliardi di euro. Dunque, il colosso energetico russo ha sostenuto di poter considerare l'ipotesi di interrompere le forniture, qualora avesse scoperto che durante il passaggio del gas, gli ucraini lo prelevassero indebitamente.
La situazione del gas in Italia
L'Italia sta prendendo le proprie precauzioni, anche grazie all'arrivo dell'estate che concede un margine supplementare di tempo.
L'approvvigionamento dal Nord Africa deve essere rafforzato, insieme al passaggio nel gasdotto North Stream (l'unico che non attraversa l'Ucraina) per fare in modo che l'eventuale aggravamento della crisi in Ucraina non lasci a secco il Paese, oltre ovviamente a vagliare l'incremento dell'import del gas liquefatto.