Depenalizzazione 2014: è questa l'importante innovazione in materia di giustizia apportata con il decreto legislativo varato il 1 dicembre in esecuzione alla legge di delega n. 67/2014, la quale ha introdotto nel Codice penale una nuova causa che consente l'archiviazione dei c.d. mini reati, purché siano rispettate due condizioni:

1. che i fatti penalmente rilevanti siano di particolare tenuità

2. che la condotta del reo non sia abituale.

La norma verrà applicata per tutti quei reati che sono sanzionati con la pena fino a cinque anni di reclusione e quelli puniti con sanzioni pecuniarie.

A quali tipi di reato si applica la nuova norma?

Volendo fare qualche esempio, i reati che compongono l'estesa lista in materia di depenalizzazione, sono: le contravvenzioni disciplinate dal Codice penale, nonché quei reati contro il patrimonio come il furto semplice, la truffa e l'appropriazione indebita.

Trovano spazio anche alcuni reati commessi contro la persona, quali la lesione personale semplice, l'aver preso parte a risse da cui consegue morte o lesione di qualcuno, l'omicidio colposo semplice, l'omissione di soccorso ed infine anche molte ipotesi di reati societari che vanno dal falso in bilancio all'impedito controllo della formazione fittizia di capitale. Sono altresì inclusi in questa lunga lista anche alcune ipotesi di illecito fallimentare, quale la bancarotta semplice e talune ipotesi di reati tributari come l'omessa dichiarazione dei redditi o l'infedele dichiarazione.

Ed ancora, può continuarsi con gli esempi, includendo il danneggiamento, le omesse ritenute, la violazione di domicilio, il rifiuto di atti d'ufficio e l'abuso di ufficio.

L'elenco dei reati che saranno archiviati è assai lungo, come altrettanto flessibile e discrezionale sarà il giudizio dell'autorità giudiziaria che, considerando di volta in volta la tenuità o meno dell'offesa arrecata, utilizzerà questa condizione per includere (quei fatti che appaiono meno gravi) o escludere (quei fatti la cui gravità appare significativamente grave) dall'ambito di applicazione della causa di archiviazione.

L'obiettivo della riforma appena entrata in vigore è quello di evitare che fatti commessi occasionalmente e che presentino, al tempo stesso, una gravità non rilevante, possano arrivare ad essere oggetto di processi penali, evitando oltremodo il carico pendente presso gli uffici giudiziari.

Ad ogni modo, la riforma di depenalizzazione impone che la causa di archiviazione non sia applicata automaticamente, ma dovrà essere il giudice a valutare, in base alla sua discrezionalità, il caso concreto sottoposto al suo esame, verificando se ricorrono le condizioni sopradette, ovvero della tenuità del fatto e della non abitualità della condotta del reo (che non sia cioè un delinquente abituale).

Infine, anche se al fatto sarà preclusa l'applicazione della pena, ciò non toglie che possa essere richiesto in sede civile il risarcimento dei danni.