Arriva dal prestigioso "The Independent", con un articolo del 9 giugno scorso, una notizia destinata a creare un vero e proprio terremoto nei mercati finanziari di tutto il mondo, in particolare in quello europeo. Mentre le notizie di casa nostra continuano a rimandarci scenari di povertà nei quali purtroppo gli imprenditori continuano a togliersi la vita, l'Islanda irrompe sullo scenario economico con un Pil superiore a quello registrato quando di crisi ancora non si parlava. La notizia è stata ripresa e tradotta in Italia tra gli altri dai siti "quifinanza" e "wallstreetitalia".

Una pietra miliare che ci rende molto felici

Queste le parole usate dal ministro delle finanze islandese Njarni Benediktsson in un'intervista rilasciata al "The Guardian". Cosa è stato fatto per superare la crisi che ha colpito l'Islanda al pari delle altre nazioni europee fin dal 2008? Semplice. Mentre altri paesi hanno scelto strategie a salvaguardia delle banche (l'Inghilterra ha usato i soldi dei contribuenti per nazionalizzare Lloyd e l'America ha comprato quote degli istituti di credito di Wall Street), l'Islanda ha lasciato che le banche fallissero. Secondo "wallstreetitalia" i responsabili della crisi, cioè i banchieri, sarebbero stati processati e condannati quali responsabili.

Il pil ha ripreso a volare e l'occupazione è salita, a differenza dello scenario nostrano.

Nessuno è troppo importante per essere condannato

Il procuratore capo Olafur Hauksson, quando iniziò il dissesto economico islandese, si pronunciò con queste parole: "è pericoloso che ci sia qualcuno troppo importante per essere indagato e condannato, da la sensazione di vivere in un porto sicuro".

Si riferiva agli allora indagati Hreidar Sigurdsson, capo della Kaupthing Bank fallita e del presidente esecutivo Sigurdor Einarsson, entrambi rinviati a giudizio.

Accettare la crisi per uscire dalla crisi

I contribuenti islandesi furono limitati nella loro libertà di disporre dei propri soldi, una manovra molto criticata al tempo, ma decisamente utile con il senno di poi.

La scelta del governo fu azzardata, perchè si scelse di accettare l'inflazione. Questa scelta comportò una prima impennata dei prezzi interni, ma ha avuto un effetto positivo sulle esportazioni. Una scelta che a conti fatti ha portato l'Islanda fuori dalla crisi, a dispetto delle banche ma a salvaguardia dei cittadini. Quanti paesi ora avranno il coraggio di seguire questo esempio?

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