Alexis Tsipras, irritato dall'andamento dei negoziati con i partner europei ed il Fondo Monetario internazionale, ha interrotto le trattative, annunciando un referendum con cui il popolo greco sarebbe chiamato alle urne per approvare o meno le condizioni imposte alla Grecia, se vorrà continuare ad usufruire della concessione di prestiti da parte del Fondo.

Cosa è il FMI

Sembra ormai inevitabile che la Grecia si avvii al default, dopo che sono fallite le trattative con i partner europei ed il Fondo Monetario Internazionale.

Vale la pena accennare al ruolo del FMI per meglio interpretare le prese di posizione di Christine Lagarde direttore del Fondo. Tutti i commentatori politici, più o meno, sono concordi sul fatto che sia stata la direttrice del FMI a respingere le più che ragionevoli proposte avanzate dal premier greco Alexis Tsipras e dal ministro Yanis Varoufakis.

Il FMI istituito nel 1944 durante la conferenza di Bretton Woods e doveva favorire la cooperazione economica internazionale; in effetti durante la conferenza si scontrarono due differenti visioni sul ruolo che il FMI avrebbe dovuto giocare:

  • la prima, sostenuta dall'economista britannico J.M. Keynes, vedeva il Fondo come un ente a cui gli stati membri avrebbero potuto accedere nei momenti di crisi, per risollevare le prorpie economie.
  • la seconda, propugnata dall'americano H. D. White, immaginava il Fondo come una vera e propria banca, per cui chi avesse ricevuto dei finanziamenti avrebbe dovuto restituire il proprio debito in un determinato periodo di tempo.

Inutile dire che vinse la visione americana; oggi, quando uno stato è in chiara difficoltà per ripianare i propri debiti, è previsto l'intervento della cosìddetta Troika.

La Troika è un organismo di controllo informale ed è composta da tre istituzioni: FMI, BCE e CE.

La Troika dovrebbe fornire assistenza finanziaria allo stato in crisi in cambio però dell'adozione di precise politiche di austerità. Non sono poche le critiche agli interventi della Troika ritenuti troppo rigidi al punto da portare, in alcuni casi, al peggioramento della situazione, causando aumento della povertà e della disoccupazione.

Cosa ha spinto il FMI a respingere le proposte greche

L'atteggiamento di Christine Lagarde sembra incomprensibile e non in linea con il ruolo bancario del FMI dal momento che, andando la Grecia in default, non si avrebbe più la possibilità di recuperare gran parte se non tutti i crediti vantati dai finanziatori.

Tutto ciò sarebbe inaccettabile se, come molta stampa sostiene, sta accadendo a causa di lotte intestine tra il settore tecnico ed il settore politico del Fondo, che vede nella Lagarde la principale responsabile della situazione Greca.

Fu lei, infatti, nel 2009, a concedere alla Grecia due prestiti da 230 miliardi, prestiti che salvarono le banche francesi e tedesche, ma non la Grecia la quale dovette firmare una cambiale che tutti sapevano non sarebbe mai stata in grado di pagare.

Il giornalismo con la G maiuscola dovrà cercare di scoprire chi c'è e cosa c'è dietro le decisioni dell'FMI, perché la più che probabile uscita della Grecia dall'euro, secondo una persona equilibrata come Mario Draghi può portare a situazioni ad oggi pericolose e inesplorate.