Come già anticipato da tempo, partirà il primo di agosto il piano dei rimborsi previsti dal governo per i pensionati che hanno visto la loro aspettativa economica frustrata dal blocco delle rivalutazioni delle Pensioni, in applicazione di una decisione della consulta di qualche mese fa, con il quale provvedimento venne ritenuta illegittima la riforma Fornero sulle pensioni.
A beneficiare del rimborso saranno solo i pensionati che percepiscono un mensile fra i 1500 euro e i 3000 euro lordi, poichè per gli altri redditi il blocco delle rivalutazioni non è stato applicato.
Sui rimborsi è intervenuta la Cgil che ha ritenuto i rimborsi un "risarcimento" necessario ma che di fatto non risolve l'annosa questione del crollo del "potere di acquisto" delle pensioni attuali.
Da Boeri, il presidente dell'ente previdenziale, sono giunte in queste ultime ore alcune proposte, secondo una indiscrezione pubblicata dal quotidiano "La Stampa", in merito alla cosiddetta "flessibilità in uscita". Chi sceglierà di andare in pensione prima avrà facoltà di farlo, ma con un assegno più basso, poichè verrà applicato il sistema contributivo, spalmando i contributi versati per molti più mesi rispetto a chi andrà in pensione più tardi. Boeri ha ritenuto questo provvedimento accettabile qualora il reddito derivante da pensione superi la soglia di vivibilità del pensionato, mentre nei casi di pensione troppo bassa non si dovrebbero escludere interventi a sostegno del reddito.