Non è un provvedimento tanto grave da generare una psicosi da coda ai bancomat, ma non è sicuramente una notizia che può tranquillizzare i possessori di conti correnti bancari. E' accaduto in Cipro anni fa, e in Argentina ancora prima, ed è successo anche in Italia: il governo si è trovato costretto a ricorrere allo strumento del prelievo forzoso dai conti correnti dei cittadini per risanare il debito pubblico. E adesso i correntisti potrebbero piegarsi alle volontà dello Stato sovrano anche sulla base di una direttiva europea, la 2014/59/UE che autorizza gli istituti bancari in difficoltà a prelevare una piccola percentuale dalle somme depositate da parte dei propri clienti per ovviare ad una crisi di liquidità estemporanea.

Cosè il Bail In

Il provvedimento dovrà ancora passare al vaglio dei governi nazionali, prima di diventare esecutivo; servirà a rendere questa prassi temuta dai correntisti una sorta di risorsa legale alle quali gli isituti bancari possono ricorrere senza correre il rischio di essere perseguiti legalmente. Il Bail in servirà dunque alle banche che rischiano un grave dissesto finanziario, ad autofinanziarsi con i soldi dei correntisti con saldi superiori a 100.000 euro, salvaguardando il bene "superiore" dell'istituto bancario che rischia un collasso sistemico. Potremmo definirlo un furto legalizzato per tutelare la buona salute del nostro sistema bancario. In teoria, secondo la legge italiana, questa prassi può essere considerata illegale, ma l'applicazione pratica sarebbe coperta dall'"ombrello" giuridico della direttiva dell'Unione Europea volta a tutelare lo stato di necessità dell'istituto bancario.

Il sistema bancario italiano solido ma in perdita

Il sistema bancario italiano, pur essendo ritenuto a livello internazionale uno dei più solidi al mondo, in realtà registrerebbe attualmente perdite stimate attorno ai 330 miliardi di euro. Una cifra colossale che solo un prelievo forzoso imminente potrebbe rendere meno grave. Le associazioni di consumatori sono già allertate dal rischio di un imminente "atto di forza" delle banche. In questo senso è doveroso prepararsi ad un 2016 molto caldo.