Tra Europa e Stati Uniti è in atto una guerra economica senza precedenti. L'ultimo capitolo di un anno economico vissuto pericolosamente è stato scritto ieri: il World Trade Organization si è pronunciato negativamente sugli aiuti illeciti che l'Unione Europea avrebbe dato ad Airbus, colosso dei cieli concorrente della società americana Boeing. La sanzione potenziale per Airbus potrebbe ammontare ora a 10 miliardi di dollari, anche se il Governo Usa parla di 22 miliardi in caso vengano accertati danni alla Boeing.

Le autorità statunitensi solo nei giorni scorsi avevano messo nel mirino un altro colosso europeo, la tedesca Deutsche Bank. In questo caso il contenzioso sui titoli tossici ammonta a ben 14 miliardi di dollari. Molti osservatori avevano visto in questo pronunciamento delle autorità Usa una risposta indiretta al trattamento ricevuto da Apple: nelle scorse settimane il colosso di Cupertino era infatti finito nel mirino dell'Antitrust europeo, che aveva inflessibilmente chiesto il pagamento di 13 miliardi di euro di tasse non pagate al governo irlandese. 

Cosa rischia Fiat nel settore automotive

Da dove ha origine questo tsunami economico che crea instabilità tra Europa e Usa?

Secondo molti osservatori, le ragioni affondano nel settore automotive: un anno fa l'agenzia per l'ambiente americana Epa aveva sollevato il caso Volkswagen, noto come Dieselgate, che è costato a Wolfsburg una multa di ben 14,7 miliardi di dollari (più i vari risarcimenti miliardari). Si guarda dunque anche alla posizione di FCA in questa complicata vicenda: il gruppo automobilistico italo-americano verrà introdotto in qualche modo in questo tritacarne economico? E se si, da chi? Allo stato attuale esiste una multa dell'Antitrust europeo simile a quella commutata ad Apple, ma con importi decisamente inferiori, intorno ai 25 milioni di euro. Inoltre la motorizzazione tedesca continua a parlare di un problema immissioni irregolari anche per alcuni modelli Fiat, e sul caso a breve dovrà pronunciarsi Bruxelles.

Se queste due vicende avranno sviluppi indolori, FCA continuerà ad essere un virtuoso esempio di cooperazione transoceanica. Se invece ci sarà un inasprimento delle sanzioni, è lecito immaginare che l'azienda, specie dopo l'addio di Marchionne atteso nel 2019, potrebbe diventare più americana che europea.

In questa guerra economica è bene non sottovalutare, infine, il ruolo del Ttip, il Trattato di libero scambio che gli Usa vogliono fare approvare all'Europa. Finora non c'è stato verso, con i paesi comunitari intenti a mantenere, specie nell'agroalimentare, tutte le norme a difesa della sicurezza del consumatore e della qualità del prodotto, che il Ttip inevitabilmente indebolirebbe. In Usa giurano che questa partita non è affatto chiusa, e la nascita del colosso chimico-alimentare Bayer-Monsanto ne è una possente dimostrazione.