Il 24 ottobre, sulla Gazzetta Ufficiale, è stato pubblicato il Decreto Legge recante disposizioni urgenti in materia fiscale. Tra i punti, la chiusura di Equitalia, con le sue funzioni che confluiranno in un nuovo Ente, cioè Agenzia delle Entrate-riscossione. Che cambi poco o addirittura che per i contribuenti la situazione peggiorerà, lo si potrà dire dal 1° luglio 2017, cioè dal giorno in cui ufficialmente il vecchio concessionario chiuderà i battenti. Resta il fatto che il Decreto conferma anche la sanatoria delle vecchie cartelle di pagamento, comprese multe per infrazioni al codice della strada e balzelli locali, cioè IMU, Tari e così via.
Presto la modulistica
Il Decreto ha stabilito che dal giorno della sua pubblicazione, il 24 ottobre, inizieranno a decorrere i 90 giorni dati ai contribuenti per aderire alla sanatoria. Infatti, la rottamazione delle vecchie cartelle è opzionale, cioè saranno i contribuenti a doverla richiedere tramite istanza ad Equitalia, attraverso la procedura e la modulistica che entro il 7 novembre dovrebbero essere a disposizione sul sito ufficiale del concessionario. Le cartelle oggetto della sanatoria saranno tutte quelle che sono andate a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Cartelle di Equitalia ed anche cartelle relative a multe da Codice della Strada, cosa questa che inizialmente non sembrava essere possibile.
L’unico vincolo adesso è che le multe, così come i tributi e le imposte locali come IMU, Tari, Tasi ed ICI, essendo di competenza dei Comuni, per rientrare in sanatoria dovranno aspettare le delibere delle giunte comunali. Molti comuni infatti, non usano il ruolo, ma le ingiunzioni di pagamento e la sanatoria si riferisce solo ad importi andati a ruolo.
Saranno i singoli Enti, con delibere delle proprie Giunte a stabilire se anche loro aderiscono alla sanatoria.
Casi particolari
Nella sanatoria rientreranno davvero tutte le cartelle, anche quelle che sono già sottoposte a dilazioni e pagamenti rateali. La condizione necessaria per questi soggetti è il corretto versamento delle rate in scadenza dal 1° ottobre al 31 dicembre 2016, questo per evitare la corsa dei cittadini a fermare i pagamenti in attesa della rottamazione.
Tutto ciò che è stato già pagato, per interessi, sanzioni e così via, non darà diritto a rimborsi, ma nel caso in cui le rate abbiano già coperto l’ammontare del debito, ricalcolato in sanatoria, nulla sarà più dovuto.
Cosa si risparmierà in sanatoria? Dagli importi delle cartelle vengono defalcati gli interessi di mora e le sanzioni o per debiti INPS ed INAIL, vengono tolti gli importi aggiuntivisui contributi. Per le multe, vanno via gli interessi e le sanzioni per ritardato pagamento. A conti fatti, le cartelle saranno ridotte anche del 50%, basti ricordare che, per esempio, sulle multe da Codice della Strada, il mancato pagamento nei termini, di un verbale, porta immediatamente a raddoppiare la cifra dovuta.
In pratica, all’importo del balzello dovuto, sia esso una tassa, un tributo o una multa, si aggiungeranno gli interessi legali dello 0,2%, l’aggio che dovrebbe essere del 3% e le spese di notifica.
Una volta presentata istanza ed una volta accolta la stessa, i contribuenti dovranno attendere il ricalcolo del debito restante. Questa operazione la farà Equitalia che comunicherà a casa del contribuente il nuovo risultato e la cifra da pagare. La comunicazione arriverà entro 180 giorni dal Decreto ed in pratica, chi aderirà alla sanatoria, entro il prossimo 24 aprile verrà a conoscenza di quanto deve ancora ad Equitalia e delle possibilità di rateizzazione concesse nuovamente. Il debito deve essere pagato in soluzione unica o in 3 rate bimestrali.
Il mancato pagamento anche di una singola rata della sanatoria, farà decadere il beneficio ed il debito tornerà ad essere come prima. Per coloro che hanno contenziosi aperti con Equitalia o hanno già ricorsi e cause contro multe e cartelle, dovranno presentare prima istanza di rinuncia alle azioni già intraprese.