Marco Morelli è stato nominato amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena il 14 settembre scorso. Il cda dell'istituto toscano ha l'obbligo di esprimersi entro 30 giorni in merito alla sussistenza di alcuni requisiti di onorabilità e indipendenza in mancanza dei quali si avrebbe decadenza dall'ufficio. Alcuni dettagli inerenti una multa ricevuta nel 2013, quando era vicedirettore generale di mps, potrebbero mettere in discussione l'esito del voto del consiglio d'amministrazione che si terrà il 14 ottobre e che in precedenza appariva scontato.

La multa per Morelli allora VDG di MPS

All'epoca dell'acquisizione di Banca Antonveneta da parte di MPS, Marco Morelli ricopriva il ruolo di vice direttore generale e, nell'ambito delle operazioni finalizzate al rafforzamento del capitale della banca, si occupò anche del cosiddetto progetto Fresh, un aumento di  capitale riservato a JP Morgan per 950 milioni. In seguito ad un ispezione di Bankitalia è emerso che quell'operazione era stata costruita con dei trattamenti di favore inusuali per la banca americana, che aveva beneficiato di una serie di  "assicurazioni contro le perdite" (in gergo tecnico clausole di Indemnity).

Posto che un presupposto fondamentale per rendere efficace il rafforzamento patrimoniale, è appunto che il rischio si trasferisca e che chi sottoscrive l'aumento accetti anche il rischio di perdite, di fatto si è sostanziata un'irregolarità che la banca centrale ha deciso di sanzionare con una multa di 208.500 a carico di Morelli e di altre sanzioni per i vertici dell'istituto, per un totale di 3,5 milioni di euro, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano.

Il prossimo voto in CDA

Il prossimo 14 ottobre il cda di MPS sarà chiamato a pronunciarsi sulla sussistenza dei  requisiti di "professionalità, onorabilità, indipendenza, competenza e correttezza" in capo al nuovo amministratore delegato e gli elementi di dettaglio inerenti la vicenda dell'operazione Fresh e la sanzione di Bankitalia, potrebbero pesare sul giudizio. Morelli dalla sua può argomentare l'archiviazione nel processo MPS e di fatto l'irrilevanza penale della sanzione ricevuta.

Va tuttavia evidenziato che il fatto che fosse a conoscenza delle clausole di Indemnity, implica la consapevolezza degli aspetti che il regolatore ha considerato di irregolarità e questo potrebbe incidere sul giudizio in merito alle caratteristiche oggetto di voto in cda. Si tratta di un passaggio abbastanza critico in considerazione della delicata situazione in cui versa l'istituto e delle altre partite in gioco sullo scacchiere bancario nazionale (quali l'acquisizione di 3 delle good bank da parte di UBI e il nuovo piano industriale di Unicredit) e internazionale (con il caso Deutsche Bank) tra tutti.