spese militari in aumento, ecco cosa viene fuori dalle prime anticipazioni sul rapporto annuale del Mil€x, l’Osservatorio sulle spese militari. Gli stanziamenti per il 2017 vedranno un aumento del 10% rispetto al 2016, in linea con la crescita che ha registrato il settore negli ultimi 10 anni, periodo in cui le spese sono salite del 21% (4,3% in valori reali, calcolando l’inflazione), corrispondenti ad un aumento dall’1,2 al 1,4 % del Pil nazionale.

Il rapporto completo sarà disponibile a gennaio, dopo che saranno approvati gli ultimi stanziamenti nella Legge di Bilancio.

Tuttavia i dati che già circolano danno un quadro preciso della situazione di spesa.

L’anno prossimo la spesa prevista sarà di 23,4 miliardi di euro, ovvero 64 milioni al giorno. Il 25% di questi investimenti riguarderà l’acquisto di nuovi mezzi da guerra, sette nuovi F-35, una portaerei, blindati ed elicotteri, come era stato già annunciato per gli acquisti dei Centauro e dei Mangusta.

Dati in controtendenza con quanto aveva affermato il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, che, a fronte di un calo degli investimenti calcolato intorno al 27%, aveva proposto di aumentare le spese militari. Ora il Mil€x presenta un conto decisamente discorde, rilevando, al contrario, un aumento di spesa dell’11%.

La maggior parte dei nuovi fondi andrà a coprire le spese per il personale militare, che ammontano a 9,5 miliardi di euro, ovvero il 41% del totale, dati che vengono spiegati dal Mil€x focalizzando l’analisi sulla composizione delle forze armate italiane, dove gli ufficiali di grado superiore sono più del personale semplice, con conseguenti sproporzioni di spesa.

Una legge che stenta in Parlamento doveva aggiustare questa anomalia, ridistribuendo le forze in maniera più ragionata, con un risparmio previsto di 1,2 miliardi di euro.

Aumenti di spesa si registrano anche per gli aerei di stato, in cui l’aumento è di quasi il 50% fra il 2017 e il 2016, conseguenza dell’acquisto dell’Airbus A340 voluto dalla Presidenza del Consiglio, con costi che passano a 25,9 milioni di euro rispetto ai 17,4 del 2016.