La legge di Bilancio continua il suo percorso che la porterà ad essere approvata per fine anno. La commissione Bilancio, da lunedì 21 novembre è alle prese con l’analisi e la valutazione degli emendamenti presentati dai vari gruppi parlamentari che miravano a correggerne il testo originale uscito dal Consiglio dei Ministri. Nel calendario dei lavori in prima fila il pacchetto famiglia, il tanto discusso contenitore dei bonus e degli incentivi per famiglie con figli. Nelle passate settimane, le polemiche su queste misure sono state molte, alcune anche interne alla maggioranza di Governo.

La commissione Bilancio ha bocciato alcuni emendamenti arrivati proprio dal PD e confermato quanto inserito nella bozza di Legge, rimandando un approfondimento a dopo il referendum, probabilmente al Senato. Ma quali sono le misure inserite nella manovra e quali novità fuoriescono dalla Commissione?

Il bonus nido

Il pacchetto famiglia ha stanziamenti pari ad 1,3 miliardi di euro, di cui 600 milioni destinati al 2017 e 700 al 2018. Evidente la volontà del Governo di ampliare le misure di sostegno e la promozione di politiche per le famiglie italiane. È di 1.000 euro all’anno il bonus nido erogato alle famiglie che hanno dato alla luce un bambino, o ne hanno adottato uno dal 1° gennaio 2017. La misura è un incentivo economico erogato in 11 mensilità e fino al terzo anno di vita del pargolo per il quale le famiglie hanno necessità di portarlo presso asili nido pubblici o privati.

L’emendamento bocciato, prevedeva il collegamento dell’incentivo all’ISEE, rendendo il bonus non percepibile per indicatori superiori a 25mila euro. Nessun collegamento al reddito dunque per questo bonus che viene concesso quindi alle mamme lavoratrici (anche autonome) a condizione che il bambino sia iscritto al nido per tutto l’anno.

Infatti per ricevere il benefit, sarà necessario produrre la documentazione delle rette pagate.

Supporto anche a bambini malati

Il bonus ha problemi di incompatibilità con altre agevolazioni. Infatti, le famiglie che percepiranno questo incentivo, non potranno ottenere il voucher baby-sitter e non potranno scaricare dal reddito le spese per il nido stesso.

Il bonus nido sostituisce in maniera proporzionale anche il congedo parentale. La Commissione ieri ha approvato invece l’estensione del bonus anche a famiglie che a causa di malattie e patologie varie del bambino, non possono portarlo al nido. Obiettivo dichiarato, l’introduzione di misure di sostegno o supporto presso le abitazioni di famiglie alle prese con bambini affetti da patologie croniche.

Altri incentivi 2017

Viene confermato per il 2017 il bonus bebè da 160 euro al mese per famiglie con ISEE sotto i 7.000 euro o da 80 euro per quelle tra i 7.000 ed i 25.000 euro. Anche qui, erogazione fino al compimento dei 3 anni del bambino rinnovando annualmente l’ISEE per consentire all’INPS di verificare la sussistenza dei requisiti di accesso alla misura.

Il bonus si intende erogabile per figlio, quindi nei casi di parti gemellari o di figli consecutivi sotto i 3 anni, il bonus è multiplo. Altra misura è il congedo di paternità obbligatoria per i lavoratori dipendenti fissato in 2 giorni e fruibile entro i 5 mesi di vita del bambino. Dopo l’appeal ottenuto nello scorso anno, il voucher baby-sitter è confermato anche per il prossimo biennio e continuerà ad erogare 600 euro al mese per le mamme che dopo la maternità obbligatoria tornano al lavoro ed hanno necessità di trovare una tata. Il bonus è erogabile per 6 mesi alle lavoratrici dipendenti e per 3 mesi alle autonome. Ultimo incentivo, che poi è la novità del prossimo anno del pacchetto famiglia è il bonus mamma domani, incentivo una tantum da 800 euro erogato alle donne in gravidanza dopo il 7 mese di gestazione.

Un aiuto a sostenere le spese di gravidanza e di adozione prima delle nascite ed un incentivo alla natalità che, come per il bonus nido, non sarà legato al reddito delle famiglie e non concorrerà alla formazione dello stesso.