Ancora una volta il governo (il quale doveva occuparsi solo della nuova Legge Elettorale) inizia ad interessarsi dei problemi economici degli italiani, aggravandoli. Si, perché a quanto pare, per porre fine alle beghe con l’UE (4,5 miliardi euro di disavanzo) il governo italiano sta prendendo in seria considerazione quella riforma del Catasto che Renzi aveva ritirato nel giugno del 2015. Quella riforma, in quel periodo, aveva davvero fatto tremare molti contribuenti italiani. Questa volta la notizia è seria e i presupposti per iniziare a lavorarci sembrano davvero attendibili e, soprattutto, più vicini.

Riforma Catasto: 'Presto ricalcolo rendite catastali ma aumento esponenziale dei tributi'

Il mese prossimo il governo presenterà il Def, ovvero il Documento di Economia e Finanza e all’interno di esso verrà riproposta la delega relativa a questo argomento; approvata più di due anni fa dai due rami parlamentari, tale delega, purtroppo (o fortunatamente), non ha concluso il suo iter nel 2015 per volontà dell'ex premier Matteo Renzi. Da quello che si apprende dai media nazionali, infatti, presto dovrebbe essere riproposto uno schema di decreto attuativo (identico a quello del 2015) contenuto all’interno del temibile Def 2017. La questione, ricordiamo, porrebbe le basi per il ricalcolo del valore delle rendite catastali, oggi poco attuali rispetto ai valori di mercato.

Attualizzare le rendite catastali significherebbe rivedere le aliquote necessarie per il pagamento di alcuni famosi tributi: IMU, Tarsu ecc.

A tremare sono i proprietari degli appartamenti e degli attici di lusso presenti nei centri storici di alcune importanti città italiane. Il problema sembrava essere risolto più di due anni fa, quando la delega legislativa relativa alla riforma del Catasto si era arenata senza causare eccessivi ‘danni’ nei confronti dei contribuenti, tenuto conto del periodo di crisi che l’Italia e l’intera Europa stava attraversando.

In quel caso, tutti i contribuenti hanno esultato, tirando anche un profondo sospiro di sollievo. Ma adesso, la commissione europea fa pressioni al nostro Governo per tirare fuori tale questione, la quale sembra l’unica occasione rimasta per fare cassa.

Le dichiarazioni del Presidente di Confedilizia avverso la scelta del Governo: 'aumenterebbero le tasse sugli immobili'

A tal proposito, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia esprime le sue perplessità su questa vicenda, dichiarando: “Leggiamo sulla stampa che il governo Gentiloni starebbe pensando di riesumare quella riforma del catasto che il governo Renzi aveva ritirato, nel giugno del 2015, …., aprendo all’opposto uno scenario di ulteriori aumenti di tassazione sugli immobili, mascherati attraverso improbabili ‘redistribuzioni’ – e prosegue - Quella legge delega è scaduta e non è certo questo il momento per iniziare un nuovo percorso, checché ne dica la Commissione europea, che inserisce pigramente il tema catasto nelle sue rituali raccomandazioni ‘copia e incolla’, senza avere un minimo contatto con la realtà”.

Gentiloni ripara le falle provocate dai tanti Bonus renziani

Da un lato, quindi, il popolo italiano è continuamente vessato da un carico fiscale insostenibile (a detta di tutti) ma dall’altro fare cassa per il Governo diventa improrogabile. Gentiloni e Padoan chiudono gli occhi e iniziano ad intravvedere una modalità ‘pulita’ per rimpinguare le casse statali, svuotate, in questi due anni, dai vari bonus voluti a tutti i costi da Matteo Renzi. Giorgio Spaziani Testa continua con il suo ragionamento: “Per il settore immobiliare l’urgenza non è la riforma del catasto, ma una decisa riduzione di un carico fiscale che dal 2012 è stato quasi triplicato e che continua a causare danni incalcolabili a tutta l’economia: crollo dei valori, impoverimento, caduta dei consumi, desertificazione commerciale, chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro. Dovrebbe essere questa la priorità di un governo responsabile”.