Dura sconfitta per Lorenzo Bini Smaghi, presidente della ChiantiBanca, che a seguito delle votazioni per il nuovo consiglio d'amministrazione della banca non è stato scelto come lista maggioritaria. La lista che invece ha riscosso il maggior numero dei consensi è stata quella di "Fedeltà alla cooperazione".

I risultati

Ben il 54% dei soci ha scelto la lista Fedeltà, legata alle tradizionali linee di goverance per l'istituto di credito. Circa 400 voti di differenza corrono tra la lista dell'attuale presidente e quella vincitrice - entrambe protagoniste dell'assemblea chiamata anche ad approvare il bilancio d'esercizio e l'adesione alla Cassa Centrale Banca del Trentino.

"E' doloroso accusare amici che un anno fa mi hanno chiamato alla guida di questa banca", ha spiegato Bini Smaghi durante il suo discorso in assemblea tenutasi all'Obihall. Le decisioni che vengono prese sono quanto mai critiche, dato che le scelte del nuovo gruppo di comando influiranno inevitabilmente sul risanamento finanziario dell'istituto bancario, sul nuovo cda e sul disavanzo di ben 90 milioni da risanare.

Un contrasto inevitabile

Il direttore generale della banca dello scorso anno - Andrea Bianchi - era presente in assemblea ed ha preso parola per tentare di spiegare le vicissitudini che si sono avute nel corso dell'ultimo esercizio.

Gli errori di contabilizzazione che sono stati ammessi, spiega Bianchi, sono stati necessari per risollevare le sorti della (futura) Chianti Banca dalle dure perdite d'esercizio.

Non solo è stato prontamente ricordato che le operazioni hanno fruttato complessivamente circa 3 milioni di euro nel 2016 e che la sua ex gestione della banca ha portato un'ampliamento organico e logistico in termini di sportelli e filiali, ma anche che i 100.000 euro di stipendio in più offerti per la sua retribuzione sono stati un errore.

Sebbene giornalisti e telecamere non siano ammesse all'interno dei locali dell'assemblea, si sa per certo che si sono registrati fischi ed urla all'intervento dell'ex dirigente Bianchi, che abdica la gestione a seguito dei richiami avanzati da Bankitalia.

L'affluenza all'assemblea, che è stata portata avanti con ritardi programmati per permettere ad un maggior numero di soci di raggiungere la Obihall, è stata notevole al punto di permettere al presidente di prendere parola con centinaia di soci situate all'esterno pronte al riconoscimento.