Oltre al dichiarato "fuoco e fiamme" alla Corea del Nord, al Venezuela e alla Cina, dopo la questione Russiagate, il presidente statunitense, Donald Trump, continua a far parlare di sé. Stavolta porta avanti una sorta di guerra di carta contro i media. Il suo bersaglio preferito è il Washington Post: un quotidiano che il presidente detesta in quanto ha pubblicato notizie sensazionali su di lui e, in modo particolare, su quella vicenda che ha destato tanto scalpore, qual è stata quella del Russiagate.
O, ancora, notizie concernenti le indagini sul genero, Jared Kushner, o la spia ai russi da parte di un agente dei servizi segreti in visita alla Casa Bianca. Notizie che, il presidente statunitense ha dichiarato "fake" in molti dei suoi tweet.
I temi del Washington Post
Come suddetto, l'attacco al Washington Post, di cui Jeff Bezors ne è l'editore, nonché anche fondatore di Amazon, è dovuto alla pubblicazione di alcuni articoli che vertono sull'incontro fra l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Sergey Kislyak, e il consigliere del quartiere generale di Trump, Jeff Session (attualmente procuratore generale), durante la campagna per le presidenziali dell'8 novembre 2016.
In quell'incontro - riporta il quotidiano - Kislyak aveva espresso una critica in merito alla campagna elettorale dell'attuale presidente. Una critica sfociata in una discussione circa le posizioni di Trump rispetto alla Russia e le relazioni fra i due Paesi.
Effettivamente, il Washington Post manifesta palesemente una sorta di avversione nei confronti dell'attuale amministrazione. Dopo la vittoria elettorale, Jeff Bezos si è complimentato con Trump stringendogli la mano, ma solo per forma. Chiaro indizio che fra i due non scorre buon sangue, vi è poco amore.
Nel formulare la sua risposta alle accuse di Trump, il Ceo di Amazon propone, ironicamente, di esiliare il presidente nello spazio.
L'attacco contro Amazon
Su Twitter, Donald Trump esprime la sua indignazione contro Amazon, il colosso dell'e-commerce di Seattle, in quanto procura dei seri danneggiamenti alle piccole aziende e ai commercianti, oltre a far sparire i posti di lavoro. Dinanzi a quest'attacco, Wall Strett non è rimasto indenne. Difatti, alle positività che si erano registrate prima del tweet del presidente statunitense, si è avuto, successivamente, un lieve calo.
Tuttavia, non è la prima volta che il presidente si scaglia contro la società. Una di queste accuse risale già alla fine del mese di giugno a proposito, appunto, la divulgazione di notizie false da parte del Washington Post. E, ovviamente, Bezos respinge ogni accusa.