I vari Governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno e stanno ridisegnando il Welfare a favore delle famiglie italiane, sempre più impoverite da una crisi economica, ormai alle spalle, ma i cui strascichi sono ancora ben presenti nella società civile. Di conseguenza, nonostante le difficoltà e i vincoli di bilancio imposti anche dall'Europa, qualcosa è cambiato in favore delle famiglie. Vediamo nel dettaglio le principali misure adottate e che sono, tuttora, disponibili e usufruibili.

Il Premio alla nascita e bonus asilo nido e bonus bebè

La nascita di un figlio è sempre un evento felice, ma la crisi economica e le incertezze lavorative a volte fanno nascere una certa apprensione nei novelli genitori. Comunque, dal 1 gennaio 2017 è in vigore il cosiddetto Premio alla nascita. Si tratta di una misura di sostegno al reddito una tantum con cui le neo-mamme, ma anche coloro che adottano un bambino, possono richiedere a partire dal settimo mese di vita del piccolo un assegno di 800 euro.

Altra misura di sostegno alle giovani coppie con figli è il bonus asilo nido. Per ottenere questo contributo, che può raggiungere i 1000 euro annui, occorre che il proprio figlio sia nato o adottato dal 1 gennaio 2016, abbia meno di tre anni e, ovviamente, frequenti l'asilo nido.

Il contributo può essere concesso anche a famiglie i cui figli, al di sotto dei tre anni, non frequentano l'asilo a seguito di gravi patologie.

Entrambe le sopracitate misure vengono erogate dall'Inps a seguito di una specifica richiesta di uno dei due genitori che esercitano la patria potestà. La domanda deve essere effettuata esclusivamente online e corredata della necessaria documentazione.

Altra misura che ha come fulcro i figli piccoli è il bonus bebè riconosciuto a tutti i nati o adottati, ma anche ai bimbi in affidamento preadottivo, ricompresi tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Unico requisito necessario per poterne usufruire è un Isee inferiore a 25 mila euro. Il bonus viene riconosciuto fino al terzo anno di vita del bambino.

Conciliazione vita - lavoro e congedi e indennità

Durante l'estate appena trascorsa è stata attivata un'altra misura attraverso un decreto ministeriale congiunto tra Economia e Lavoro in base al quale vengono riconosciuti degli sgravi fiscali a quei datori di lavoro che hanno predisposto, all'interno dei contratti aziendali dei provvedimenti per la conciliazione vita - lavoro dei dipendenti. Il plafond disponibile per il biennio 2017 - 2018 è di 110 milioni di euro.

Sono state riviste anche le norme sui congedi parentali e l'indennità di maternità. Per quanto riguarda il primo il Jobs act lo ha innalzato fino agli 8 anni del bambino. Il congedo, da 0 a 6 anni viene retribuito al 30%. Da 6 a 8 può essere retribuito, ma solo in alcuni casi specifici.

Non retribuito, il congedo può arrivare fino ai 12 anni. Inoltre, il preavviso necessario per la richiesta è stato abbassato a 5 giorni dai precedenti 15. I padri, invece, quest'anno avranno diritto a due giorni di congedo e nel 2018 si arriverà a 4 giorni. Infine, l'indennità di maternità è stata ampliata fino ad includere le lavoratrici della gestione separata Inps.

Rei, Smart working, Voucher baby sitter

Sul reddito d'inclusione sono stati scritti fiumi d'inchiostro ultimamente. Ma ci sono ulteriori novità. Ricordiamo che non è una misura assistenzialistica, ma presuppone che la famiglia beneficiaria si attivi per condividere e attuare un progetto di lavoro e crescita, in collaborazione con i servizi sociali territoriali.

Inoltre, il premier, Paolo Gentiloni, intervenendo alla Conferenza sulla Famiglia, ha annunciato che il Governo punta, nella prossima legge di Bilancio a renderlo più sostanzioso. Per ora, per il Rei sono previsti 1,6 miliardi di euro, ma probabilmente nel prossimo futuro la dote verrà raddoppiata.

Per smartworking si intende il lavoro flessibile, che è possibile svolgere anche senza recarsi materialmente in un ufficio. Questa nuova modalità organizzativa è stata disciplinata dalla riforma Del Conte. Il datore di lavoro è tenuto a fornire gli strumenti tecnologici necessari e a garantirne il buon funzionamento.

Infine tutte le madri - lavoratrici, sia dipendenti che parasubordinate, rientrano al lavoro potranno scegliere, in alternativa al congedo facoltativo, di percepire un assegno di 600 euro al mese per sei mesi per retribuire gli asili o eventuali baby sitter.