Tra le prime urgenze del prossimo esecutivo alla guida del Paese, qualunque esso sia, c'è quella di frenare il previsto aumento dell'IVA. Studi di settore hanno stimato che il peso sulle famiglie italiane sarà considerevole e colpirebbe in particolare i nuclei che versano già in condizioni di difficoltà. L'ultima previsione, in ordine di tempo, è quella preoccupante espressa dall'Ufficio studi della Cgia, secondo il quale l'incremento dell'IVA costerebbe in media 242 euro a famiglia.

I dati della Cgia

Il rincaro sarà maggiore in Nord Italia, pari a 284 euro a nucleo familiare, ma sensibile comunque nel resto del Paese con 234 euro per il Centro e 199 per le regioni del Meridione.

In una nota, il coordinatore dell'Ufficio studi Cgia, Paolo Zabeo, spiega che devono essere recuperati entro la fine del 2018 qualcosa come 12 miliardi e 400 milioni di euro, altrimenti l'IVA verrà incrementata al 24,2 % rispetto all'attuale 22. "Il 60 % del prodotto interno lordo nazionale - sottolinea Zabeo - è da ricondurre ai consumi delle famiglie e se ci fosse l'aumento dell'aliquota ordinaria sarebbe un disastro per i piccoli esercizi commerciali e gli artigiani. In tal caso infatti, la maggior parte del fatturato viene ricavato dalla domanda interna". Zabeo evidenzia inoltre che l'aliquota ridotta salirebbe dal 10 all'11,5 %. "Finirebbe per colpire i ceti meno abbienti e le famiglie in difficoltà e porterebbe la nostra economia ad una recessione".