Che l'Italia sia un Paese ancora molto diviso già era noto a tutti, ma questa spaccatura tra Nord e Sud potrebbe portare ad un futuro disastroso. Dopo un lungo periodo di crisi, le regioni del nord Italia, in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, riescono ad uscire a testa alta. Lo stesso non si può però dire per le regioni del centro/sud, dove si può trovare una situazione lavorativa e sociale disastrosa.

Sud Italia fanalino di coda dell'UE

La CGIA non indora la pillola: "Una situazione socio/occupazionale addirittura peggiore della Grecia".

Da oltre 10 anni la Grecia è considerato il fanalino di coda dell'Unione Europea, rendendo il paragone con il nostro sud piuttosto cupo. Gravi problemi per quanto riguarda il tasso d'occupazione in ogni ambito (compresi quindi femminile e giovanile), che causano un notevole abbassamento del PIL regionale e quindi un alto rischio di povertà.

Con la nuova manovra economica del governo Conte le situazioni rischiano anche di peggiorare, creando così uno "scontro" tra Germania ed Italia. Essendo però il Paese così diviso, solo il Nord Italia riesce a tenere il passo con il resto dei paesi più forti d'Europa, ma il Sud oltre a non tenere il passo, rischia di essere ancora più penalizzato da queste manovre economiche.

Non tutti sono pessimisti riguardo alla nostra situazione

Se in Germania i toni sulla manovra economica del governo gialloverde sono stati piuttosto severi, in Italia le voci del Presidente Conte e di Mario Draghi sono più ottimiste. Proprio il presidente della BCE dice: "Sono fiducioso che tutte le parti trovino un compromesso.

Sappiamo che ci sono procedure stabilite e accettate da tutti, ci sono state deviazioni: non è la prima volta e non sarà l'ultima".

Il Presidente del Consiglio invece cerca di rassicurare tutti, assicurando che ci sarà un gran lavoro dietro questa manovra e che nulla verrà lasciato al caso. Il rischio, per il quoidiano tedesco Die Welt, sembrerebbe essere quello di uscire dall'euro e tornare alla lira, cosa che potrebbe essere vista dalla popolazione come positiva, ma che in realtà porterebbe a gravi problemi economici.

Infatti l'euro è una moneta piuttosto forte, mentre il ritorno alla lira indebolirebbe la già precaria situazione economica italiana.

La soluzione si potrebbe trovare cercando di migliorare la situazione di quelle regioni che non riescono a tenere il passo, perchè come dice il segretario della CGIA Renato Mason: "Il gap tra il Nord e il Sud ha radici lontane che risalgono all'Unità d'Italia.Purtroppo,le politiche pubbliche di sviluppo messe in campo negli ultimi 70 anni non hanno diminuito le distanze. Anzi sono salite".