La Manovra del Popolo come, tra l'altro, era già noto non fa fare i salti di gioia a Bruxelles. L'idea che l'Italia possa innalzare il proprio debito per finanziare le proprie nuove "misure sociali" rappresenta un'eventualità che non viene vista di buon grado dal presidente della Commissione Europa che Jean-Claude Juncker che, a tempo di record, trova il modo di manifestare tutte le proprie preoccupazioni rispetto a quelli che potrebbero essere i numeri dei conti dello Stato Italiano.

Cifre che probabilmente sono destinate a violare i parametri disposti dall'Unione Europea, a cui sottostanno diversi paesi che sarebbero pronti ad accusare i vertici europei di essere troppo permissivi nei confronti dell'Italia.

Juncker non giudica a livello sociale la 'Manovra del Popolo'

In Italia Luigi Di Maio e Matteo Salvini la chiamano "Manovra del Popolo" perché non si cura dei conti quanto lo fa dei cittadini. Reddito di Cittadinanza, superamento della Legge Fornero e tutte le altre misure rappresentano promesse fatte in sede di campagna elettorale e che, secondo Lega e Movimento Cinque Stelle, possono rappresentare la base della ripartenza del Paese.

La strategia non viene sindacata da Juncker che afferma: "Non ho commenti da fare sulle misure contenute, guardo ai risultati in termini di bilancio e saldo". Il Presidente della Commissione Europea fa appello al fatto che ciascun paese dell'Unione è chiamato a rispettare determinati parametri economici e non a caso definisce la possibile e futura politica economica italiana una "deviazione" che rischia di spaccare l'Europa. Solo qualche giorno fa Juncker aveva sottolineato che già negli anni passati si era fatto carico in prima persona di una certa morbidezza nei confronti dell'Italia, permettendo al Governo Italiano che, se si fosse guardato ai soli freddi numeri, non avrebbero mai potuto essere fatti.

Per Juncker senza l'Italia l'Europa si spacca

In un certo senso Juncker conferma l'opinione di Salvini e Di Maio guarda solo ai numeri, non giudicando l'aspetto sociale. Non a caso ha inteso sottolineare come la Commissione Europea si preoccuperà di analizzare i numeri e gli scarti per capire se l'Italia ha possibilità di rispettare gli impegni presi e che prenderà. Juncker ha sottolineato come una deviazione italiana sarebbe pericolosa al punto da poter spaccare l'Europa che, attraverso alcuni membri, potrebbe contestare le scelte economiche italiane. E l'Italia, si sa, a livello europeo resta un paese di primaria importanza, nonché fondatore.