Il pericolo dell'attuazione della procedura d'infrazione contro l'Italia è sempre più vicino: domani, 21 novembre, la Commissione Europea pubblicherà il suo parere, definitivo, sulla Legge di Bilancio 2019. L'Austria ha esortato l'Unione Europea a prendere provvedimenti nei confronti della Manovra che l'Italia ha rifiutato di modificare. Il nostro Paese è accusato di non rispettare il Patto di Stabilità e ciò dovrebbe comportare delle sanzioni. Le conseguenze per l'Italia sarebbero pesanti e negative, perché non potrebbe più usufruire dei fondi del bilancio dell'Eurozona.

La Commissione Europea, qualora decidesse a sfavore del nostro Paese, pubblicherà un rapporto sul debito pubblico che dovrebbe dimostrare la violazione del Patto e, in seguito, comunicherà all'Italia le raccomandazioni da seguire per monitorare i conti pubblici secondo quanto stabilito a livello comunitario.

Le misure contro la Legge di Bilancio 2019: taglio di 60 miliardi

Il 22 gennaio, sempre se verrà attuata la Procedura d'Infrazione per disavanzo eccessivo, l’Ecofin (la riunione dei ministri delle Finanze) darà ufficialmente avvio alla procedura d'infrazione, definendo un percorso correttivo che l'Italia dovrebbe seguire, composto da una serie di misure su deficit e debito. Il Paese sarebbe costantemente controllato da Ispettori dell'UE.

Per l'Italia vorrebbe dire rispettare la regola del debito, cioè ridurre annualmente di un ventesimo quella parte di debito che eccede il 60% del Pil. Ciò significherebbe un taglio di 60 miliardi all'anno. Se l'Italia rifiutasse di seguire queste direttive verrebbe sanzionata, ma ci vorrebbe circa un anno. Le sanzioni consistono in una multa fino allo 0,5 del Pil e non poter accedere ai fondi strutturali.

Inoltre, l'Italia non potrebbe chiedere, per gli investimenti, alcun prestito alla Banca Europea.

L'Italia non accetta compromessi sulla Legge di Bilancio e affronta il rischio

I vicepremier Salvini e Di Maio hanno scelto di tenere testa all'Europa, non scendendo a compromessi. Sono convinti che le prossime elezioni europee cambieranno gli assetti politici dell’Unione.

E questo dovrebbe portare alla nascita di una Commissione diversa da quella attuale. Secondo molti esperti di economia e politica, però, la scelta è stata azzardata, il pericolo per l'Italia potrebbe concretizzarsi domani e ciò comporterebbe solo conseguenze negative per il Paese.