Giornata dura sui mercati europei. Wall Street perde molto terreno Piazza Affari scende ai livelli di dicembre 2016, con lo spread che sfonda quota 330, per poi ripiegare a 326. Le maggiori borse europee cedono sotto la frenesia dettata dall'instabilità italiana. Per domani, infatti, potrebbe esserci un primo verdetto sulla procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia.

Spread alto, borse in rosso: l'attesa per domani

Domani si giocherà molto della credibilità e della tenuta del settore bancario italiano. I mercati si sono mostrati frenetici e senza un indirizzo unitario, e questa instabilità è causata dalla possibile procedura d'infrazione che la Commissione Europea potrebbe infliggere domani all'Italia, a causa del mancato rispetto dei parametri europei nella legge di bilancio.

Lo spread, ovvero il differenziale tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani, ha sforato la soglia dei 330 punti base. Come ha detto Giorgetti, riportato poi da Il Sole 24 Ore, a quota 350 le banche andrebbero in sofferenza e a 400 si renderebbe necessaria la ricapitalizzazione. La BCE ha infatti denunciato la sua preoccupazione per la tenuta del settore bancario, in grande sofferenza con uno spread così alto, soprattutto se si mantenenesse a tali livelli per un periodo prolungato. Il Ministro Tria si è detto "preoccupato per lo spread". I vice-premier Salvini e Di Maio si dicono invece fiduciosi sul fatto che il tasso possa scendere, una volta che la Commissione avrà preso la sua decisione.

Fatto sta che le borse perdono tantissimo, e la situazione italiana influenza l'interezza dei mercati europei: Francoforte perde l'1,56%, Parigi l'1,13%, Madrid l'1,56%, con Londra che sembra tenere con un -0,83%. Piazza Affari chiude la seduta a -1,45% chiudendo a 18471 punti, cifra che non vedeva dal dicembre del 2016. Lo spread chiude dunque a 326 punti, in attesa di sapere come i mercati reagiranno nella giornata di domani.

Il rischio è che la Commissione Europea avvii una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia che si tradurrebbe in una multa salatissima per il governo. Salvini, Di Maio e il primo ministro Conte non sembrano voler cedere nel braccio di ferro con la Commissione. La strada sembrerebbe quindi segnata. Se il governo italiano continuerà nella sua convinzione di lasciare il deficit al 2,4%, la Commissione, nella giornata di domani boccerà la manovra italiana per la seconda volta, andando verso l'apertura di una procedura per deficit eccessivo.